“Indelebile” di Luca Brunoni – Corriere del Ticino
© Corriere del Ticino, 8.06.2021
In libreria
A cura di Sergio Roic
Luca Brunoni, Indelebile
Editore: Gabriele Capelli – Pagine: 144 – Prezzo: € 16
Luca Brunoni, giovane scrittore luganese, ha alle spalle alcuni romanzi di buon impatto, interessanti, coinvolgenti, che si fanno leggere con piacere.
La sua nuova pubblicazione, «Indelebile» (Gabriele Capelli editore), è la riprova del talento dell’autore. La storia è ambientata a Lugano, con i suoi luoghi, le vie, il centro, la periferia, i percorsi di un’umanità giovane a volte persa e altre volte capace di ritrovarsi soprattutto tramite legami d’amicizia e di condivisione di alcuni riti e miti magari autodistruttivi ma che cementano la giovinezza come un tutt’uno di ribellione e perdita di senso se il senso non è l’amicizia.
Gionata è un ragazzo così: non è entrato nella vita adulta dalla porta principale, ma il futuro che lo attende potrebbe essere migliore. Durante la scuola reclute cementa il suo rapporto con due amici. Andranno insieme a Zurigo a studiare, prima però li attende un viaggio di fuga o iniziatico o semplicemente necessario per prendere lo slancio verso nuovi impegni, verso una nuova vita.
Il viaggio, sì, quel viaggio nel sud-est asiatico è raccontato a spizzichi e bocconi lungo tutto lo svolgersi di «Indelebile», perché il suo ricordo è la colonna vertebrale di tutte le scelte di Gionata, del suo amico croato Josip e dell’altro amico Mora. Ci saranno tradimenti, storie di droga, impossibilità di guardare o di andare avanti, sconfitte annunciate e grandi rimpianti, una storia con la sorella di Federico, colui che è scomparso in Oriente, il tutto condito da un mal di vivere profondo, da un disperdersi esistenziale centellinato nei maneggi tra acquirenti e offerenti di sostanze stupefacenti, al limite e ben oltre la legge.
Un Ticino e una Lugano duri e senza pietà quelli di Brunoni e del suo Gionata. Il ricordo della tragedia, nel momento culminante, porterà alla morte o ridarà nuova vita?
«Ho provato a rimettere le cose in equilibrio. Ma non ci sono riuscito.»
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