Luca Brunoni, “Indelebile”


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Luca Brunoni
Indelebile
Romanzo
15×21 cm, 144 pp, Euro 16,00
978-88-31285-15-5

Disponibile anche in versione digitale su più piattaforme.

Menzione di merito – SCRITTURE DI LAGO – EDIZIONE 2022

Trailer


Dopo un’adolescenza segnata da momenti difficili, Gionata guarda con fiducia alla vita adulta: il primo viaggio con gli amici, il servizio militare, l’università. Ma in pochi istanti, tutto si sfalda.

Quattro anni più tardi le sue giornate ruotano attorno a turni in fabbrica e piccoli traffici illegali; a chi gli chiede del futuro risponde che ha smesso di pensarci, di fare progetti.
L’equilibrio si spezza quando scopre che una ragazza persa di vista da tempo è caduta in un giro pericoloso: decide di aiutarla, correndo il rischio di portare alla luce un segreto che pensava di aver sepolto per sempre. Allo stesso tempo, le sue attività prendono una brutta piega, proiettandolo in una situazione più grande di lui.

Dopo Silenzi (Premio Leggimontagna 2020) Luca Brunoni torna con un romanzo dal ritmo serrato, una storia di errori e conseguenze che si consuma nel 2007 tra campetti di periferia, tatuaggi fatti in casa e catene di montaggio. Un racconto intimo ma universale, dove la ricerca di redenzione si scontra con la dura realtà.


Luca Brunoni è nato e cresciuto a Lugano. Indelebile è il suo terzo romanzo.
www.lucabrunoni.com


Video: “Indelebile”


Servizio televisivo a cura di Francesco Muratori dedicato a “Indelebile”, il nuovo romanzo di Luca Brunoni. Turné, RSI LA1, 15.05.2021.
Per gentile autorizzazione della RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.


Dello stesso autore:

Premio Leggimontagna 2020



RECENSIONI / SEGNALAZIONI

© Mangialibri

Indelebile
Autore Luca Brunoni
Genere Romanzo
Editore Gabriele Capelli Editore 2021
Articolo di Enza Audino
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  1. Lugano. Gionata ha il corpo ricoperto di tatuaggi o, come li chiama qualcuno, data l’artigianalità degli stessi, di ghirigori. Spesso, tira fuori ago e inchiostro di notte, quando si risveglia da un sogno, o durante le veglie date dall’insonnia di cui soffre, oppure dopo che il dialogo con qualcuno gli ha lasciato impressa nella mente una frase che ha risvegliato qualche ricordo che vuole rimanga indelebile sulla pelle. Vive con Pippo e i suoi due gerbilli, ai quali sembra più affezionato del padrone stesso, e non ha un lavoro fisso per scelta personale. Accetta quello che gli offre l’agenzia soltanto nei momenti in cui è al verde: facchino, decoratore, operaio. Il lavoro non è altro che un modo per pagarsi affitto e bollette, quando lo spaccio di marijuana non gli procura abbastanza guadagno. L’unico amico che ha è Josip, conosciuto durante la leva militare, che, un giorno, lo porta ad un concerto. Lì incrocia lo sguardo con una ragazza dai capelli neri che indossa una gonna di jeans e una maglietta arrotolata fin sopra l’ombelico con la scritta Crass. Durante il pogo, lei lo prende per mano e lo porta fuori dalla calca, presentandosi con un cognome che a Gionata è fin troppo familiare…

Dopo Silenzi, vincitore del premio Leggimontagna, Luca Brunoni, classe 1982, professore universitario, scrive, come commentato da Daniele Mencarelli, “una storia che vi rimarrà addosso come un tatuaggio, come fa la letteratura quando compie al meglio il suo dovere”. Il romanzo, ambientato nella città che negli anni Duemila era considerata come l’Amsterdam svizzera, è un percorso introspettivo del protagonista, al quale piace la propria condizione del nulla nel quale è sprofondato, dove non è costretto a fare i conti con il passato che lo tormenta e con un futuro nel quale non riesce a proiettarsi. Il parallelismo tra l’indelebilità dei tatuaggi e la dolorosissima vicenda che gli ha cambiato l’esistenza rimane ben presente, senza risultare ridondante, dalla prima all’ultima pagina, inducendo chi legge a provare empatia per Gionata, nonostante la vita sregolata e questa apparente apatia per la vita. La narrazione scorre fluida, poiché è ben congegnata, in quanto i momenti di seduta psicologica, brevi e mai prolissi, ben si incastrano nello spezzone narrato, contribuendo a mettere in evidenza i concetti che l’autore vuole che il lettore raccolga, come i pezzi di un puzzle che alla fine ricompone. In alcuni passaggi, soprattutto la parte narrata, nonostante sia inframmezzata da dialoghi e poche parti descrittive, sembra un groviglio di pensieri che determina un effetto impasse, dal quale si ha l’impressione di rimanere incastrati, saltando da una vicenda o un’azione all’altra senza linearità. Tuttavia, proprio grazie alla semplicità della storia che non ha alcuna pretesa di avere i connotati educativi e i tratti giuridici, ma semplicemente si attiene ad essere la trasposizione di un’esperienza, il messaggio è chiaro ed efficace e la sofferenza di Gionata, alla ricerca del proprio equilibrio, entra nell’anima del lettore, fino al momento in cui realizza che la sua rinascita deve passare necessariamente dalla verità.

Link: Mangialibri


© Pennalibri, 13.03.2023

“Indelebile” di Luca Brunoni edito da gabriele capelli Editore: una volta letto sarà impossibile dimenticarsene.

“Dopo un’adolescenza segnata da momenti difficili, Gionata guarda con fiducia alla vita adulta: il primo viaggio con gli amici, il servizio militare, l’università. Ma in pochi istanti, tutto di sfalda.
Quattro anni più tardi le sue giornate ruotano attorno a turni in fabbrica e piccoli traffici illegali; a chi gli chiede del futuro risponde che ha smesso di pensarci, di fare progetti.
L’equilibrio si spezza quando scopre che una ragazza persa di vista da tempo è caduta in un giro pericoloso: decide di aiutarla, correndo il rischio di portare alla luce un segreto che pensava di aver sepolto per sempre. Allo stesso tempo, le sue attività prendono una brutta piega, proiettando in una situazione più grande di lui”.
(Tratto dalla quarta di copertina)

Una storia che tratta di amicizia vera, di sbagli e di sofferenza, di rimorsi, di ricerca di equilibri.

L’autore ha saputo creare una trama strutturata in maniera perfetta, ricca di rimandi al significato profondo della vicenda. Ha saputo celare il segreto fino alla fine, tenendo il lettore sospeso, ravvivando a ogni pagina la curiosità di sapere, la voglia di sciogliere il nodo.

Lo scrittore usa un gergo di strada adatto alla vicenda, utilizza frasi semplici, dirette e minime che scavano nella carne e si imprimono come tatuaggi nella mente di chi legge.
Egli ci rende partecipi dell’intensità delle emozioni dei personaggi e le fa scorrere come un fiume che, rinforzato dalle piogge forti, straripa e travolge tutto ciò che gli si para davanti.

Questo è un libro che colpisce: è Indelebile.
Faccio di nuovo i miei complimenti vivissimi all’autore Luca Brunoni e all’editore che ha pubblicato questa magnifica opera.

E a voi piacciono le storie forti?

Link: Pennalibri


© la Repubblica, 01.09.2022

Dizionario della moda: il portafoglio

Il nostro viaggio nella moda attraverso arriva oggi al portafoglio, protagonista di un testo di Luca Brunoni. “Dizionario letterario della moda” è la serie che dà voce al guardaroba con 30 racconti inediti scritti per noi da autori italiani e stranieri, da leggere e ascoltare, anche sull’app One Podcast…

Leggi il racconto: Mimimalismo, di Luca Brunoni


© I Think Magazine, 22.11.2021

Indelebile: un piccolo condensato di consapevolezza nel nuovo libro di Luca Brunoni
Di Greta Cocconcelli

Luca Brunoni al suo terzo romanzo, Indelebile (edito da Gabriele Capelli Editore), stupisce condensando in poche pagine una toccante storia di vita vissuta. La trama si concentra attorno alle vicissitudini di Gionata Donati, un giovane che alle soglie della vita adulta si trova ad affrontare un evento altamente traumatico, a seguito del quale la sua esistenza subisce una battuta d’arresto prolungata.

Il romanzo si sviluppa alternando flashback nei quali Gionata ripercorre la sua adolescenza segnata da una tragedia, che affronta grazie al forte legame di amicizia con Federico Fede Sianelli. Assieme a lui e al comune amico Mora parte per la Thailandia alla ricerca di cambiamento, con la consapevolezza di avere un roseo futuro avanti a sé. Dopo cinque anni Gionata si ritrova però ancora nella sua natia Lugano e trascorre la sua esistenza dividendosi tra turni in fabbrica, lavori saltuari e piccoli crimini quotidiani. Una nuova perdita segna profondamente la sua esistenza e lo obbliga a rifugiarsi in uno stato misto tra depressione ed inconsistenza. Gionata vive quindi sopraffatto dalla paura, dal senso di colpa, non meritevole di niente e di nessuno. Vittima e carnefice di se stesso, il ragazzo non è in grado di affrontare il suo passato e tanto meno di superarlo. In quel momento però, in una nebbiosa Lugano, incontra Kiki, sorella di Federico, con la quale inizia una relazione che gradualmente riesce a scuoterlo nel profondo. L’incontro con Kiki rappresenta per Gionata il vero movente verso l’azione, una reale via d’uscita da una vita bloccata.

Luca Brunoni, attraverso lo sguardo di Gionata, spinge il lettore ad interrogarsi sul senso di colpa e su quanto questo sentimento sia molto spesso una forma di tortura psicologica che l’uomo si infligge gratuitamente. L’accettazione di sé e del proprio passato sono un vero e proprio balsamo, capace di lenire le anime “ammaccate”. Tra le pagine di Indelebile il lettore può perciò ritrovare un pezzetto di quella umana imperfezione che accomuna tutti gli uomini. Nella figura del giovane Gionata Donati, nella sua lotta per superare ogni singolo giorno, si ritrovano le piccole quotidiane sofferenze di chi si ritrova ad affrontare grandi tragedie ma cerca di lottare per non perdere se stesso. Non è una storia di colpa o sacrificio, bensì un piccolo condensato di consapevolezza utilissimo in questi tempi così indefiniti.

Link: ithinkmagazine


© Viceversa letteratura, 27.10.2021

Indelebile, Romanzo di Luca Brunoni
Recensione di Luca Santià

Il terzo romanzo di Luca Brunoni, Indelebile, narra la storia di un personaggio precipitato in una brutta situazione e tormentato da ricordi cupi e dal senso di colpa. Durante un viaggio in Thailandia che doveva sancire l’ingresso nella vita adulta è avvenuto un dramma di cui Gionata Donati, l’eroe del romanzo, è in parte responsabile. Travagliato da ricordi strazianti, non riesce più a trovare il senso del proprio progredire nella vita, sceglie di non andare a studiare a Zurigo e si butta nello spaccio di droga. Fino a che il giovane luganese ricoperto di tatuaggi fatti in casa non è richiamato al proprio dovere e non prova così a trovare una via di redenzione: decide di aiutare la sorella di un amico morto, tornando a confrontarsi con il passato. È questa la fabula ricostruibile leggendo il romanzo, il quale stilla disordinatamente le informazioni – e il segreto finale – in un intreccio lavoratissimo e avvincente. Mentre si raccontano le vicende capitate a Gionata nel 2007, si aprono via via – in parte grazie al protagonista stesso, che parla alla sua dottoressa – squarci che permettono di capire ciò che avvenne nel 2002 (anno del viaggio in Thailandia) e, così, spiegare il presente della narrazione. Ma sarebbe troppo facile affermare che chi spaccia è solo vittima di un passato traumatizzante; quella di Gionata è una coerente reazione a una mancanza di senso, la conseguenza del nichilismo di chi accetta la vuotezza di tutto e rimane indifeso di fronte alla paura della morte. Gionata rappresenta il normale essere umano confrontato alle contraddizioni e alle assurdità del mondo. Senza risposte di fronte al nulla che lo invade, si lascia andare alla deriva – come fa chi si droga, allontanato dal proprio corpo da un’illusione falsamente piacevole che nega il mondo reale e porta all’alienazione.

Brunoni risponde alla domanda ‘come mai un ragazzo in gamba e dal futuro promettente si ritrova in una vita precaria e infelice quattro anni più tardi?’ Questo romanzo ispirato alla vita reale dell’autore e dei suoi amici favorisce da parte del lettore un giudizio positivo del personaggio e un coinvolgimento emotivo alle sue sciagure, così da far attribuire gli errori al suo passato. Intanto, l’altra causa delle scelte di Gionata, la derelizione di un essere senza punti di riferimento, è abbastanza universale perché non gliene sia attribuita la responsabilità. Prodotto di una società che va avanti senza sapere dove né perché, Gionata trasforma le normali interrogazioni adolescenziali (che senso ha tutto quanto? a che serve stare al mondo?) in un vuoto esistenziale che lo fa precipitare nel modo di vivere che presto adotta. Gionata evolve in un’atmosfera, veicolata da buona parte del romanzo, di piscio sangue sperma alcol fumo droga denaro sporco buio controcultura sporcizia bruttezza tatuaggi non igienici; e il lettore può provare qualche disagio a esservi immerso tramite la letteratura. Da questo mondo di bassa lega sembra poter uscire poca bellezza morale, e invece, grazie al ricordo di un’amicizia interrotta e alla voglia di aiutare qualcuno, Gionata percorrerà la via del riscatto morale e opererà da giusto. Senza cercare morale dove non c’è favola, il lettore per così dire “equilibrato” ottiene dalla lettura di Indelebile tanto una certa conoscenza (insieme a un certo disgusto) del mondo underground dei piccoli delinquenti – in una Lugano non del tutto fotogenica – quanto un’occasione di interrogare i propri valori e obiettivi esistenziali alla luce del nichilismo inquieto di Gionata.

L’intero romanzo, dalla grande tensione narrativa, porta alla rivelazione di un segreto, che libera il personaggio e scioglie il racconto. Nonostante l’atmosfera buia e le attività illecite dei suoi protagonisti, Indelebile non è un noir né un thriller, bensì il romanzo, cupo, di un’adolescenza difficile e dei suoi errori, di una discesa nel cuore delle tenebre –, nel cuore dell’uomo. Grazie ad uno stile diretto ed incisivo (uso dell’indicativo presente, frasi corte o nominali, molti accapo, lessico orale), Brunoni cattura con brio l’attenzione del lettore, il quale, coinvolto nella vita e negli errori del protagonista, condivide il suo malessere, prova il disagio della sua difficile situazione e del pesante senso di colpa che lo schiaccia. Indelebile è anche il ritratto di un Ticino dei margini, della clandestinità, degli spacciatori, dei drogati, in un’epoca – i primi anni del nostro secolo – in cui Lugano era paragonabile ad Amsterdam. I molti toponimi, le espressioni dialettali, e gli altri riferimenti al Ticino (un tatuaggio del protagonista esibisce la scritta ‘LILU1’, acronimo del Liceo di Lugano 1) ci additano un cantone familiare e nel contempo contribuiscono a raffigurare un mondo estraneo e sotterraneo – molto diverso dal Ticino da cartolina. La tensione tra riconoscimento ed estraniazione disorienta e provoca (insieme alle altre caratteristiche del romanzo) una fertile irrequietezza.

Se l’eroe segue una terapia dal medico e se l’intero romanzo si presenta in qualche modo come la terapia stessa (in adeguatezza, nel paesaggio letterario contemporaneo, con il topos della letteratura come riparazione), Indelebile non fa però parte di certa letteratura stucchevole e sedativa il cui unico scopo è distogliere l’attenzione dei lettori dai mali che imperversano. Comunque sia, la confessione di Gionata alla dottoressa Ozkan è la prova e il sigillo della sua liberazione (dal peso di un segreto, e quindi dal suo stato purgatoriale), la condizione del racconto che leggiamo e la testimonianza (di verità letteraria) del mondo così come è, se è vero che la letteratura deve ambire a dire il mondo, il male, l’uomo. Succedaneo moderno del prete, il dottore aiuta il paziente-peccatore a partorire il suo discorso, esorcizza le sue paure; allegoria del lettore, raccoglie la confessione e ne fa buon uso. Indelebile come un tatuaggio più volte inchiostrato nella carne, la confessione di Gionata viaggia al termine della notte.

Link: viceversaletteratura


© Internazionale 29.10.2021

Segnalazione di “Indelebile” – Internazionale del 29.10.2021


© Agenda Sette, CdT, 22.10.2021

Pagine da scoprire. A cura dell’ALESI

Smarrire la rotta
Una storia che porta indietro di una generazione, negli interstizi non patinati di Lugano, dove un giovane con un pesante segreto cerca di fuggire dalla vita.
Di Cristina Pinho


© Chiasso TV

Luca Brunoni, Indelebile
A cura di Sergej Roic

Il giovane scrittore ticinese Luca Brunoni, ospite “Al Caffè Letterario” di Sergej Roic.

Il video dell’intervista

© Sconfinamenti, 18.08.2021

Indelebile: un giovane e una città in equilibrio
Di Valeria Camia

Indelebile (Capelli Editore) è il titolo dell’ultimo romanzo di Luca Brunoni, scrittore luganese classe 1982. Un libro che scorre e sa coinvolgere dalle prime pagina; una storia di formazione, ma anche un mistero da svelare: un mix, insomma, che spinge il lettore a non distogliere gli occhi dalle pagine per godersi la narrazione tutta d’un fiato.

Indelebile ci catapulta nella Lugano della metà degli anni 2000 e nella vita di un giovane, Gionata, che da promettente studente modello si ritrova, per scelta, a lavorare in una fabbrica, arrotonda con piccoli lavori saltuari per arrivare a fine mese e a vivere una quotidianità segnata da complicazioni, anche pericolose. Senza ambizioni e aspettative, Gionata impone a se stesso di pagare per un errore commesso anni prima.

Semplicemente – fa dire Luca al protagonista del libro – un giorno mi sono reso conto che non era possibile. Andare a Zurigo con Mora, cercare un nuovo coinquilino per l’appartamento, comprare i libri di diritto, cominciare l’università.

Da subito il lettore, infatti, è messo al corrente che il ragazzo custodisce un segreto, ma quale esso sia verrà rivelato solo alla fine. C’entrano l’amicizia, l’amore, le sregolatezze, la voglia di provare “almeno una volta nella vita”: sentimenti umani e – addirittura – naturali a una certa età. Chi è adulto, li ha provati. Li altri, li proveranno. Il libro di Luca Brunoni ci tocca tutti, riguarda tutti e ciascuno di noi che abbiamo ricordi impressi sulla nostra pelle, scalpiti nella mente, indelebili, appunto. Come ha detto lo autore in un’intervista, “È un libro dai toni noir che però ha un aspetto esistenziale, umano: sotto la superficie di una trama veloce e cinematografica nasconde un lato introspettivo.”

C’è poi un’altro motivo per leggere Indelebile e ha a che fare con la storia di Lugano. Nelle vicende raccontate da Luca la città non è solo il luogo in cui la trama si dipana e le cose accadono. La città è anche lei la protagonista del libro. Per come ho letto il romanzo io, senza Lugano – e quella Lugano narrata da Luca – non ci sarebbe Indelebile. Chissà se l’autore concorda con me?

Il romanzo è un’opera narrativa e non un libro di storia. Non ripercorre dal punto di vista urbanistico e storico i cambiamenti del centro urbano. Non entra a far parte della storiografia riguardante l’evoluzione luganese e, ad esempio, della stazione della città, con il passaggio da zona franca per lo spaccio di cocaina alla sua rivalutazione attuale. Eppure Indelebile racconta, a suo modo, tutta questa storia; racconta l’anima di Lugano di tempi passati e induce a riflettere sul presente cittadino. Lo fa con gli occhi di ha vissuto la città, ne conosce (quasi) tutte le bellezze, gli angoli, i misteri, le cose che non vanno. E così, leggendo il libro, pagina dopo pagina, il lettore e la lettrice non potranno fare a meno di chiedersi non solo quale sia il segreto di Gionata ma anche cosa ne sia stato di Lugano negli ultimi decenni. E cosa ne sarà. Quale equilibrio troverà.

Link: Sconfinamenti


© Radio 105/Bookblister – Libri a Colacione, 17 luglio 2021

Tornano i Libri a Colacione, la rubrica di Tutto Esaurito su Radio 105! Indelebile di Luca Brunoni e Forty di Carla Fiorentino.
A cura di Chiara Beretta Mazzotta

Clicca per il podcast: bookblister

INDELEBILE di Luca Brunoni, Gabriele Capelli Editore, pagine 144, anche in ebook

Quando incontriamo Gionata ha un segreto da rivelarci. C’è qualcosa che forse gli dovremo perdonare, qualcosa che di sicuro dovremo capire meglio.

Di primo acchito ci pare un essere umano in standby. Fa l’operaio, piccoli lavoretti saltuari, nulla che sia troppo impegnativo, non lo vuole un impiego regolare, gli bastano i soldi per tirare avanti, per mangiare e pagare qualche conto. Non è rassegnato, più che altro non avere progetti è il suo progetto.

Eppure c’è stato un tempo in cui pareva tutto limpido, quando c’era un percorso e si poteva sognare di fare e pure di essere felici. Lo studio, gli amici, l’università, un viaggio… Poi qualcosa si è incrinato. Perché alle volte la vita è prepotente, accade qualcosa e il rimorso ti divora e ti ingoia. E non c’è alcun posto in cui tu possa stare e allora cerchi in qualche modo di scomparire.

“Semplicemente, un giorno mi sono reso conto che non era possibile. Andare a Zurigo con Mora, cercare un nuovo coinquilino per l’appartamento, comprare i libri di diritto, cominciare l’università.”

A essere indelebili in questa storia sono i ricordi, qualcosa che torna e ritorna alla mente. Qualcosa che Gionata ha tatuato dentro l’anima e allora tanto vale scriversela sul corpo, un marchio di dolore, una ferita con cui fare i conti.

I guai per lui, però, non sono certo finiti. Stavolta c’entrano certi affari non proprio regolari e anche una ragazza che torna e ha bisogno di aiuto. Perché è incredibile ma più stai nei guai e più ti ci infili, e se vuoi risolverne qualcuno vengono sempre prima quelli degli altri! Ma i propri problemi non scompaiono e, prima o poi, con il passato tocca fare i conti.

Un romanzo di formazione che si tinge di noir, perché ogni storia, ogni esistenza ha i suoi misteri, i suoi personaggi distruttivi e le sue vittime.

Link al post: Radio 105/Bookblister


© Fahrenheit – RAI RADIO 3, 15.07.2021

Il libro del giorno

Indelebile di Luca Brunoni

© Fahrenheit – RAI RADIO 3, 15.07.2021

A cura di Loredana Lipperini

Fahrenheit è il programma dedicato ai libri e alle idee.
Un pomeriggio fatto di storie, di incontri e di eventi dai festival letterari. E dove trovano posto le parole degli scrittori e dei poeti, le scelte dei lettori, degli editori e dei gruppi di lettura. Il luogo dove si ritrovano gli amanti della letteratura, dalla tradizione dei classici alla narrativa contemporanea. Tutto questo è Fahrenheit, dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00.

Link: Fahrenheit – Il libro del giorno


© Satisfiction, 14.07.2021

Antonello Saiz racconta “Indelebile” di Luca Brunoni
By Antonello Saiz

«Ne faresti uno a me?»
«Ne hai già? Di tatuaggi?»
Kiki scuote la testa.
«Allora no. È una grande responsabilità, segnare la pelle di qualcuno.»
Gli occhi si staccano dall’inchiostro ma la mano rimane lì. «Io non avrei paura di fartene uno.»
«Ci credo, sono già tutto pasticciato.»
«È sempre pelle libera che mi lasci riempire.»

Luca Brunoni, Indelebile, Gabriele Capelli Editore 2021

Racconta molto sul mondo dei tatuaggi Indelebile, terzo romanzo di Luca Brunoni, scrittore svizzero nato a Lugano nel 1982.

Dopo il noir rurale in salsa svizzera Silenzi, pubblicato nel 2019 sempre per Gabriele Capelli Editore e vincitore del Premio Leggimontagna 2020, Brunoni ritorna con un nuovo noir, intimo e introspettivo. Il protagonista è Gionata, giovane uomo segnato da una adolescenza difficile.

Avremmo dovuto presentare questo romanzo in diretta streaming su Facebook domenica 10 luglio ma, per non sovrapporci alla Finale degli Europei, abbiamo preferito rimandare alla domenica successiva.

La diretta è parecchio voluta perché fortemente simbolica: io e Luca ci siamo conosciuti proprio intorno a queste dirette della domenica e, dopo quindici mesi continuativi di presentazioni, mi è sembrato giusto dare spazio a un talento incrociato proprio in questo spazio virtuale.

Tornando a Indelebile, possiamo dire che romanzo si presenta con una potente immagine di copertina, firmata Vitalik Denys, dove lo sguardo di un adolescente scruta e interroga il lettore da una squarcio di tela rossa.

Già, l’adolescenza, quella fase della vita che passa velocissimamente, eppure capace di imprimere cicatrici profonde, oltre a determinare scelte future. Ed è quello che accade al protagonista di questa storia ambientata in quella Lugano degli anni 2000 definita “la piccola Amsterdam svizzera”.

Il romanzo è anche un omaggio alla città dello scrittore e al Ticino, con i suoi luoghi simbolo e le sue vie, ma pure un ricordo generazionale nei riguardi di una Lugano scomparsa e di un immaginario appartenente a quegli anni. Entrambi restano vivi nella memoria dell’autore che quasi sembra volerli trasmettere alle nuove generazioni. Storia di legami di amicizia e di riti di giovinezza che nelle pagine di Indelebile prendono una piega particolare e sicuramente il verso sbagliato.

Aveva la vita davanti a sé, invece l’ingresso nella età adulta per Gionata è segnato dalla ferita di un viaggio con il suo amico Federico a Bangkok. Viaggio iniziatico nel sud-est asiatico, viaggio che avrebbe dovuto imprimere slancio a una nuova vita e a nuovi progetti e che, invece, raccontato per flashback lungo tutto la narrazione, si è concluso con la sparizione del suo miglior amico.

A ventiquattro anni, privato di ogni illusione, dopo quel viaggio e il servizio militare, Gionata non comincia l’università, che avrebbe dovuto frequentare a Zurigo, e si prende del tempo per riflettere, tra piccoli traffici poco puliti, lavori saltuari e turni in fabbrica alla catena di montaggio. Mette da parte ogni ambizione e sceglie di vivere in una casa fatiscente e con lo stretto necessario. In questo suo prendersi del tempo e perdere tempo cerca di poter dimenticare la tragedia che lo ha visto protagonista e, per non ascoltare i demoni che si agitano e convivono dentro lui, riempie il suo corpo di tatuaggi che si fa da solo, quasi che il rosso della pelle ferita con la punta di un ago pennellata di inchiostro potesse chetare le sue paure, gli attacchi di panico e l’insonnia che lo attanaglia.

Fra droga, tradimenti, delusioni e rimpianti, la linea dell’equilibrio precario di Gionata sul male di vivere è percorsa faticosamente, anche quando è alle prese con l’amico croato Josip o Mora.

Questo equilibrio sofferto vacilla del tutto quando il passato torna a bussare alla sua porta prepotentemente: la sorella del suo miglior amico, che non vedeva da tempo, è vittima di un giro pericoloso.

Decide di aiutarla con il rischio di portare in superficie quel segreto – doloroso e fino a quel momento anestetizzato – e farsi travolgere dal vortice pericoloso di una situazione più grande di lui.

Brunoni con Indelebile racconta di come un solo errore possa finire per segnare una vita intera con la coda delle sue conseguenze, di come il riaffiorare di una tragedia sepolta possa alla fine segnare il vero passaggio all’età adulta.

Nei nostri scambi sulle letture ho consigliato a Luca di leggere Sangue nero, di Stèphanie Hochet, dove il forte simbolismo dei tatuaggi ha un ruolo fondamentale nell’economia della storia, esattamente come accade nel suo racconto dal ritmo serrato, dove gli errori e le conseguenze e i sensi di colpa trovano quasi una valvola di sfogo in quei segni autoimpressi con sofferenza.

Inchiostro che, tra immagini e simboli, va sì a decorare la pelle, ma anche a raccontare una storia di dolore e una redenzione che non sembra arrivare né essere possibile all’interno di una realtà troppo dura.

Di romanzi sulle cose che devono accadere, sui sensi di colpa e le conseguenze degli errori, ne sono stati scritti a decine, soprattutto negli ultimi anni. La capacità di Luca Brunoni sta nel trattare questi temi con estrema delicatezza e mostrare, poi, il volto oscuro e pericoloso di certe scelte in un contesto inaspettato, diremmo “nuovo”, come quello del canton Ticino.

Di un racconto molto intimo come questo, dotato di una scrittura agile e felice, la cosa che più mi ha coinvolto è stato proprio lo sguardo attento di Luca Brunoni sulla realtà della città sul Ceresio, la sua Lugano. Che a questo punto, non vedo l’ora di visitare.

Link: Satisfiction


© RSI RETE TRE, 14.07.2021

La Lugano “Indelebile” di Luca Brunoni
Lo scrittore ticinese, che oggi vive a Neuchâtel, ci racconta qualcosa del suo ultimo romanzo

Ambientato nella Lugano dei primi Duemila, Indelebile racconta le travagliate vicende di Gionata, giovane adulto scivolato in una vita di lavoretti e traffici illegali. Un precario equilibrio destinato a spezzarsi dopo un incontro che segna l’ennesima, pericolosa svolta della sua esistenza.

Indelebile è un libro generazionale, in cui, accanto a temi universali in cui tutti possono riconoscersi, Luca Brunoni ha voluto inserire un omaggio alla città nella quale è cresciuto. Ai suoi luoghi, alcuni dei quali scomparsi, e alle sue mode nel frattempo tramontate.

L’autore ha fatto due chiacchiere attorno al libro con Andrea Rigazzi.

Link: La Lugano “Indelebile” di Luca Brunoni


© Tio, 23.06.2021

Un viaggio nell’ “Amsterdam svizzera” dei primi anni 2000
Ecco “Indelebile”, il nuovo romanzo dello scrittore Luca Brunoni.
di Patrick Mancini

LUGANO – Un viaggio nell'”Amsterdam svizzera” dei primi anni 2000. È quanto propone lo scrittore luganese Luca Brunoni con “Indelebile” (Capelli Editore), il suo terzo romanzo.

Partiamo da questa copertina rossa e da questo strappo attraverso il quale si vede lo sguardo di un ragazzo.
«Indelebile combina una trama dalle tonalità noir con un lato più intimo e introspettivo. L’immagine li incorpora entrambi: ha qualcosa di misterioso e allo stesso tempo è come se il giovane guardasse il mondo da dietro una barriera che lo tiene intrappolato».

Il protagonista convive con un segreto.
«Gionata ha ventiquattro anni e vive tra turni in fabbrica e piccoli traffici illegali, in una sorta di limbo. Siamo nella Lugano dei primi anni 2000, quelli in cui la città si era guadagnata il soprannome di “Amsterdam svizzera”. L’equilibrio si spezza quando il passato torna a bussare, attraverso una ragazza persa di vista da anni. Allo stesso tempo gli affari prendono una brutta piega, e Gionata si trova trascinato in un vortice pericoloso».

Il libro trasmette il senso dell’irreversibilità di determinate azioni.
«Nel periodo tra la gioventù e l’età adulta si commettono tante sciocchezze, ma nella maggior parte dei casi non succede nulla di grave. Indelebile racconta di una situazione in cui le cose sono andate per il verso sbagliato, e della coda di conseguenze che il protagonista si trascina: una ricerca di redenzione che si scontra con la realtà».

A proposito di realtà, la Lugano di quel periodo è raccontata in modo molto vivido. Siamo di fronte a un romanzo di fantasia o ispirato a una storia vera?
«È un romanzo di fantasia nutrito da tante storie vere, in particolare per ciò che concerne la parte più introspettiva. Per l’ambientazione mi sono basato sull’esperienza diretta. Sono nato e cresciuto a Lugano, e il romanzo è anche una lettera d’amore alla mia città e alla mia generazione».

I riferimenti al periodo infatti sono tanti: dalla chiusura dei canapai ai Nokia, agli skateboard, ai modi di vestire…
«Ho cercato di utilizzare un immaginario e una voce legati alla mia generazione per parlare anche alle altre, più giovani o più vecchie. Ho anche provato a fotografare una Lugano che in parte è già scomparsa: molti luoghi sono cambiati, sono quasi irriconoscibili. Ogni dettaglio però non è fine a sé stesso, ha un ruolo nella storia, che rimane sempre in primo piano».

L’uscita del libro è stata accompagnata da un interessante book trailer. Come è nata l’idea?
«Il romanzo ha un taglio cinematografico, e mi piaceva l’idea di presentarlo come un film. Non è semplice racchiudere un libro in trenta secondi ma le immagini aiutano. L’importante è realizzare uno storyboard, immaginare già il ritmo del montaggio prima di passare alle riprese. Mi sono divertito a realizzarlo e spero che invogli alla lettura».

Link: TIO


© Corriere del Ticino, 8.06.2021

In libreria
A cura di Sergio Roic

Luca Brunoni, Indelebile

Editore: Gabriele Capelli Pagine: 144 Prezzo: € 16

Luca Brunoni, giovane scrittore luganese, ha alle spalle alcuni romanzi di buon impatto, interessanti, coinvolgenti, che si fanno leggere con piacere.
La sua nuova pubblicazione, «Indelebile» (Gabriele Capelli editore), è la riprova del talento dell’autore. La storia è ambientata a Lugano, con i suoi luoghi, le vie, il centro, la periferia, i percorsi di un’umanità giovane a volte persa e altre volte capace di ritrovarsi soprattutto tramite legami d’amicizia e di condivisione di alcuni riti e miti magari autodistruttivi ma che cementano la giovinezza come un tutt’uno di ribellione e perdita di senso se il senso non è l’amicizia.

Gionata è un ragazzo così: non è entrato nella vita adulta dalla porta principale, ma il futuro che lo attende potrebbe essere migliore. Durante la scuola reclute cementa il suo rapporto con due amici. Andranno insieme a Zurigo a studiare, prima però li attende un viaggio di fuga o iniziatico o semplicemente necessario per prendere lo slancio verso nuovi impegni, verso una nuova vita.
Il viaggio, sì, quel viaggio nel sud-est asiatico è raccontato a spizzichi e bocconi lungo tutto lo svolgersi di «Indelebile», perché il suo ricordo è la colonna vertebrale di tutte le scelte di Gionata, del suo amico croato Josip e dell’altro amico Mora. Ci saranno tradimenti, storie di droga, impossibilità di guardare o di andare avanti, sconfitte annunciate e grandi rimpianti, una storia con la sorella di Federico, colui che è scomparso in Oriente, il tutto condito da un mal di vivere profondo, da un disperdersi esistenziale centellinato nei maneggi tra acquirenti e offerenti di sostanze stupefacenti, al limite e ben oltre la legge.

Un Ticino e una Lugano duri e senza pietà quelli di Brunoni e del suo Gionata. Il ricordo della tragedia, nel momento culminante, porterà alla morte o ridarà nuova vita?

Link: CdT


© La Lettrice Assorta, 29.05.2021

INDELEBILE di Luca Brunoni
Lettrice Assorta

La pelle decorata porta con sé delle storie raccontate attraverso immagini o simboli. Nonostante la pratica del tatuaggio sia piuttosto antica, la spinta psicologica a farsi disegnare qualcosa di permanente è rimasta le stessa, anche se ci si è adeguati ai tempi.

Il protagonista di INDELEBILE si chiama Gionata e dentro la sua anima albergano demoni con i quali non riesce a convivere; la meditazione qualche volta lo aiuta:
“Chiudo gli occhi, allontano i rumori, mi concentro sul peso del corpo, sulla temperatura del respiro. A quel punto nella testa faccio un passo indietro dentro me stesso. Chiudo fuori tutto…Quel che succede dopo è difficile da spiegare. Un altro passo indietro e scivolo in un posto dove anche il mio io è chiuso fuori. Dove non c’è niente a parte la coscienza di esistere, respirare e nulla più. Non esiste né passato e né futuro. E’ lì che mi piace stare.”

La sua pelle è marchiata dall’inchiostro: righe, croci, parole scritte in minuscolo e ghirigori che si traccia da solo, tutti a rappresentare la stessa dolorosa storia.

INDELEBILE racconta di un ragazzo con un futuro davanti che dopo un forte trauma, decide di mettere da parte le ambizioni, smettere di fare progetti e porsi obiettivi, per vivere in una casa fatiscente e fare piccoli lavoretti saltuari per pagarsi bollette e piccole spese.

Un romanzo sulle cose che semplicemente accadono, ma che possono distruggere la mente con i sensi di colpa. Gionata non riesce a trovare pace, si ripete che “bisogna distinguere la sfortuna, le tragedie, dai casi in cui qualcuno è responsabile. E in quei casi, quel qualcuno deve pagare, In un modo nell’altro, deve pagare.” Si sente colpevole, e cerca di redimersi nella maniera più atroce: con la sofferenza. E i modi per farsi male sono molteplici, talvolta subdoli.

Dopo Silenzi, Brunoni torna nuovamente a parlare di tematiche difficili.

Ci sono errori che portano a conseguenze fatali, il cui peso si trascina per un’esistenza intera. È possibile venire a patti con il senso di colpa e riuscire a predonarsi?

Link: La Lettrice Assorta


© Il Quotidiano del Sud (Ed. Irpinia), 28.05.2021

Letti per voi – Un libro per il week end


© Convenzionali, 25.05.2021

“Indelebile” di Luca Brunoni
di Gabriele Ottaviani

Voglio anch’io un ricordo di Fede…

Indelebile, Luca Brunoni, Gabriele Capelli editore.

L’adolescenza ha un solo pregio: dura poco e passa velocemente.
Spesso però incide cicatrici indelebili, ferisce senza pietà le più sensibili fra le anime.
Come quella di Gionata, che si lascia alle spalle senza rimpianti l’aspro sapore dell’età acerba e comunque guarda con fiducia al futuro, un avvenire che dopo poco tempo però gli mostra il suo volto più oscuro e pericoloso. E… Potente, profondo, destabilizzante, intrigante, lirico.

Link: Convenzionali


© Albachiara, RSI RETE UNO, 26.05.2021
con Julie Arlin e Alessio Veronelli

Questa mattina abbiamo parlato dell’ultimo libro fresco d’uscita dello scrittore luganese Luca Brunoni dal titolo “Indelebile”, edito da Gabriele Capelli. Una storia intima in una Lugano di circa una decade fa che nasconde misteri e molte ombre…

Link per riascoltare l’intervista: Albachiara – Intervista a Luca Brunoni

Video dell’intervista:

Per gentile autorizzazione della RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.


© Pensieri accesi, 21.05.2021

Indelebile di Luca Brunoni
di Paola Blandi

Noir esistenziale.
Luca Brunoni, svizzero, classe 1982 con “Indelebile” racconta il rifiuto di guardare al futuro e la mancanza di prospettive della sua generazione, quella dei Millenials.
La vicenda si svolge a Lugano che nel 2000 era considerata la “Amsterdam svizzera”; qui il protagonista Gionata, uscito da un’adolescenza difficile vive di piccoli traffici illegali, lavoretti saltuari e si rifiuta di fare progetti per il futuro. A soli 20 anni, disilluso, porta anche il fardello di una vicenda che l’ha segnato profondamente durante un viaggio a Bangkok con il suo amico del cuore Fede, finito tragicamente.
Gionata ha seppellito la tragedia in un angolo della mente e va avanti come se niente fosse successo, anche se il suo corpo gli manda segnali come l’insonnia o gli attacchi di panico, che lui mette a tacere riempiendosi la pelle di tatuaggi che si fa da solo, infliggendosi attimi di pura sofferenza superficiale. L’incontro con la sorellina del suo migliore amico e il desiderio di aiutarla ad abbandonare le cattive compagnie che frequenta, conducono anche lui sull’orlo del precipizio e portano a galla un passato che rischia di travolgerlo. Perché basta un solo errore per segnare un’intera esistenza. Così l’alternativa che si trova davanti – affrontare il passato oppure seppellirlo per sempre – è anche il bivio che segna il passaggio all’età adulta.

Con una scrittura agile e brutale e una trama serrata, fatta di flash cinematografici, Brunoni, che è già al suo terzo romanzo, racconta la sua generazione con una voce che sa parlare anche ai più giovani e si fa capire da tutti, al di là della data di nascita. E si sente che dietro c’è tanta verità. Come dice lo stesso autore “E’ una storia inventata ma costruita però su ricordi ed esperienze che per me sono ancora vividi, indelebili.” E infine c’è la sua città, Lugano vista da una prospettiva inconsueta.

Link: Pensieri accesi


© Attualità culturale, RSI RETE DUE, 17.05.2021

Intervista radio a Luca Brunoni
A cura di Anna Pianezzola

Per gentile autorizzazione della RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.


© Il mestiere di leggere, 04.05.2021

Letteratura, Letteratura svizzera, recensioni

Luca Brunoni, Indelebile

«Vorrei tornare alla sua decisione. Di non andare all’università e fare un altro tipo di vita.»
«Fatico a vederla come una decisione. Semplicemente, un giorno mi sono reso conto che non era possibile. Andare a Zurigo con Mora, cercare un nuovo coinquilino per l’appartamento, comprare i libri di diritto, cominciare l’università»
«Ricorda il momento esatto? In cui si è reso conto?»
«Come fosse ieri.»
«Può raccontarmelo?»
«Ero a scuola reclute da circa due mesi. Nei campi, durante le esercitazioni, saliva spesso una nebbia fitta. Noi la chiamavamo ‘il nulla’. Arrancava su per la gola tra le montagne e prendeva possesso dell’altipiano. Non ci si vedeva più niente. Era inevitabile, quella nebbia. Come le bestemmie, il suono degli spari, l’urlo ‘Diana’ alle cinque di mattina, le lamentele. Io avevo preso il mio ritmo. Parlavo poco e obbedivo agli ordini. Ogni tanto chiacchieravo con Josip. Strisciavo, sparavo, pulivo il fucile e gli scarponi, leggevo i manuali da campo, cercavo di tenere il cervello occupato, sfiancavo il corpo per guadagnarmi un sonno immediato. Volevo pensare il meno possibile.» «E poi?» «E poi un giorno, come al solito, una recluta ha indicato l’orizzonte e ha detto: ‘arriva il nulla’. Ho posato il fucile e sono rimasto ad aspettarlo. Ero come ipnotizzato. Il caporale mi urlava dietro: ‘Donati, che cazzo fai, muoviti’. Io non rispondevo. Ho aspettato che il nulla strisciasse fino ai miei piedi, ho allargato le braccia, aperto la bocca. E l’ho lasciato entrare.» (pag.80-81)

Al suo terzo romanzo, Luca Brunoni torna oggi in libreria con una storia bruciante, intima e al tempo stesso segnata da un sentimento comune: il rimorso. Una storia che ruota attorno ad una amicizia tra ragazzi, legati fin da bambini da passioni e interessi comuni, uno di quei legami di fratellanza, di progetti in comune, di esperienze condivise. Un’amicizia che però si è bruscamente interrotta per un fatale incidente. Tre amici, uno perde la vita, gli altri due la fiducia nella vita, nella possibilità di riscattarsi da un errore di gioventù.

Ecco che allora tutto si sgretola come schiacciato da un macigno troppo pesante da portare sulle spalle, tutto viene avvolto da una nebbia che non si alza, che avvolge i pensieri fino a farsi del male, quasi come per punirsi, per continuare a girare in loop intorno a quel giorno fatale. Un nome tatuato sul petto che continua a sanguinare.

Gionata, nel perdere l’amico Fede, ha perso i contatti col suo futuro, gli ha voltato le spalle, vivendo in un oggi fatto di spaccio, di lavori saltuari, di rapporti sfilacciati. Si lascia vivere su un margine in cui il rischio di cadere per sempre si fa sempre più concreto.

La morte dell’amico non è l’unico lutto che ha segnato la sua vita; la perdita in giovane età della madre, la morte improvvisa di un insegnante, sono traumi che hanno messo a dura prova il suo equilibrio; fin da bambino, Gionata ha lottato con il lato fragile della sua personalità, ma dopo l’incidente, avvenuto in quello che doveva essere il viaggio della maturità di tre studenti, prima di affrontare il militare, l’università, la vita adulta, tutto sembra avere perso di significato.

Una storia dal ritmo serrato, una ricerca di redenzione ambientata nella “Amsterdam svizzera” dei primi anni 2000. Quando ritrova una ragazza persa di vista da tempo e decide di aiutarla, il segreto che pensava di avere sepolto per sempre torna violentemente a chiedere il conto: mentre gli “affari” vanno a rotoli e rischia di finire in guai seri, dovrà scegliere se affrontare i fantasmi del passato o lasciarsi trascinare in un vortice senza via d’uscita. Sullo sfondo, una Lugano inconsuetamente noir.

Spiega l’autore Luca Brunoni:

“Indelebile è una sorta di ‘noir esistenziale’, sotto la superficie di una trama veloce e cinematografica nasconde un lato introspettivo. È una storia inventata, costruita però su ricordi ed esperienze che per me sono ancora vividi, indelebili. Un’opportunità per confrontarmi con una scrittura più intima, nella quale frammenti autobiografici trovano spazio in un racconto universale. Ho cercato di utilizzare un immaginario e una voce legati alla mia generazione per parlare anche alle altre, più giovani o più vecchie. Può bastare un solo attimo, un solo errore per segnare un’esistenza e questo romanzo è un’esortazione ad affrontare le proprie ferite e a curare i legami con gli altri”.

Link: Il mestiere di leggere


© Turné, RSI LA1, 15.05.2021

Video: “Indelebile”

Servizio televisivo a cura di Francesco Muratori dedicato a “Indelebile”, il nuovo romanzo di Luca Brunoni. Turné, RSI LA1, 15.05.2021.
Per gentile autorizzazione della RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.


© Cooperazione n. 20, 18.05.2021

Tempo libero – Bestseller


© Lugano Eventi, 11.05.2021

Intervista allo scrittore luganese Luca Brunoni
A cura di Maddalena Moccetti

Luca Brunoni, scrittore luganese classe 1982, ha vinto la diciottesima edizione del Premio letterario Leggimontagna 2020, sezione narrativa, con il romanzo “Silenzi”(G. Capelli, 2019). Il libro è ambientato in un villaggio di montagna degli anni ’50 in Svizzera, e mette al centro la storia di Ida, tredicenne orfana che viene data in affido a una coppia di contadini. Ma quello che a prima vista sembra un paese tranquillo, si rivelerà invece colmo di segreti e mezze verità, che verranno alla luce un po’ alla volta, con tragiche conseguenze.

Abbiamo fatto qualche domanda all’autore, per conoscere meglio lui e il libro, che è assolutamente consigliato. Ne abbiamo anche approfittato per parlare del suo nuovo romanzo, Indelebile, che è ambientato a Lugano e uscirà il 17 maggio (sempre per G. Capelli Editore).

Ciao Luca, grazie mille per la disponibilità. Innanzitutto, complimenti per aver vinto il Premio Leggimontagna 2020. Dopo aver letto con piacere Silenzi, sono curiosa di sapere da dove hai preso spunto per scrivere questo romanzo, come è nata l’idea.
Sono sempre stato affascinato dal mondo rurale, dalle comunità isolate, dai loro segreti e i loro “non detti”, e dalla tensione che corre sotto alla superficie della vita di tutti i giorni. Ho costruito il villaggio in cui si svolge Silenzi come una polveriera, e a quel punto mi serviva qualcuno che accendesse la miccia. Quel qualcuno è Ida, la protagonista: il suo arrivo scatena una serie di eventi che danno forma a una trama ricca di sorprese. Volevo poi raccontare una storia ambientata nel passato ma in chiave moderna, con una lingua agile e una struttura accattivante.

Quali fonti hai usato per documentarti in preparazione alla stesura del libro, soprattutto per quel che riguarda i temi dell’affido in Svizzera negli anni ’50 e la vita nei paesini di montagna?
Dapprima mi sono documentato in modo leggero, per permettere alla fantasia di lavorare senza freni. Poi c’è stata la ricerca approfondita, basata sulla lettura di testi vari e su chiacchierate con persone capaci di fornirmi ragguagli sul periodo storico. L’ultima fase è stata integrare le informazioni nella storia, ma senza esagerare: un dettaglio scelto bene ha spesso più impatto di una lunga lista.

Uno dei temi centrali del libro, per come l’ho percepito io, è l’omertà. È questo a dare il titolo? Pensi che sia un problema tuttora attuale nella nostra società?
Se si va a scavare nelle tragedie e nei fatti tristi ci si imbatte spesso in un segreto, una bugia, o anche solo qualcosa che è stato taciuto. È vero in ogni epoca, ma trovavo interessante situare la storia in un contesto dove, vuoi per tradizione o convenzione sociale, il silenzio attorno a certi argomenti e situazioni di vita era la norma.

Silenzi è un libro duro, in cui la possibilità di redenzione sembrerebbe essere assente. Escludi di scrivere un seguito per dare ai personaggi una seconda possibilità?
Il libro è duro ma ho cercato di lasciare degli spiragli, di far intravedere un barlume di speranza. Il fatto che siano nascosti e non messi in evidenza è una scelta: a volte sta a noi cercare positività anche dove tutto sembra buio. Per il momento non è previsto un sequel, ma non si sa mai.

Il 17 maggio uscirà il tuo nuovo romanzo, Indelebile. Ce ne vuoi parlare?
Dopo Silenzi ho sentito il bisogno di riavvicinarmi alla mia esperienza diretta, di scrivere una storia ambientata nella città dove sono nato e cresciuto. Indelebile si svolge a Lugano verso la metà degli anni 2000: quelli seguenti alla chiusura dei canapai, durante i quali la marijuana è tornata nei circuiti privati e il quartiere della stazione era una zona franca per lo spaccio di cocaina. Racconta di Gionata, un ragazzo che, cercando di rimediare a un errore commesso anni prima, si fa trascinare in un vortice di complicazioni. È un libro dai toni noir che però ha un aspetto esistenziale, umano: sotto la superficie di una trama veloce e cinematografica nasconde un lato introspettivo.

Come hai reagito quando hai saputo di aver vinto il Premio letterario Leggimontagna?
È stata una bella soddisfazione, come lo è stata la conferma (arrivata poco dopo) che Silenzi verrà pubblicato in Francia da Éditions Finitude. Dedico molto tempo alla scrittura, che è un’attività solitaria, e ogni tanto la motivazione può calare. Le buone notizie aiutano a trovare ancora più passione ed energia da investire nei progetti futuri.

Qualche domanda per conoscerti meglio:

Se potessi entrare in un libro, quale sceglieresti?
Siccome sono cresciuto negli anni ’80 e mi lascio volentieri trasportare dalla nostalgia, scelgo Ready Player One di Ernest Cline.

Chi sono i tuoi eroi letterari?
Come diceva Henry Miller, c’è qualcosa da imparare da tutti – per cui la lista è lunga. Oltre a Miller ne cito tre: Ernest Hemingway, Lawrence Durrell e Jim Thompson.

Descrivi Lugano in tre parole:
Lo faccio con tre ricordi; il profumo delle caldarroste in piazza Dante, le partitelle di calcio da bimbo al parco Tassino, e le luci della città viste dalla cima del Monte Brè.

In quale angolo del Ticino ti piacerebbe ambientare una storia?
Ne ho appena scritta una che ha come palcoscenico Lugano, ovvero il luogo che conosco meglio. Ora sto riflettendo a qualcosa di ambientato in una delle nostre valli.

Con quale scrittore ti piacerebbe passeggiare per Lugano?
Con Patrick Modiano, perché nei suoi libri la geografia e l’architettura sono portali che conducono verso il passato e il mondo dei ricordi.

Film preferito di sempre?
Ne ho diversi, ma cito Panico a Needle Park, un film del 1971 dove recita un giovanissimo Al Pacino. Mi piacciono i film di quel periodo perché i mezzi di produzione erano buoni ma ancora limitati, e l’accento veniva messo sulla storia e i personaggi.

Ultimo libro letto o significativo per te?
Paradise Rot di Jenny Hval: una storia in apparenza semplice – quella di Jo, una studentessa di biologia che si trasferisce per un semestre in un’università australiana – ma raccontata con una voce unica, che dipinge immagini impossibili da dimenticare.

Una canzone che non ti stancheresti mai di ascoltare?
Story of my life dei Social Distorition.

Ci consigli un ristorante ticinese?
Un grotto di sicuro, come il Cavicc o il Valletta.

Per concludere, hai una citazione preferita?
Mi piace molto questa, tratta da un’opera teatrale di Tennessee Williams, che secondo me si può usare per descrivere la figura dello scrittore:

È un drammaturgo, oltre che un attore, ma è probabile che lo si prenda per un poeta con una sensibilità forse un po’ disturbata.


Link: Lugano Eventi

Link: lucabrunoni.com


COMUNICATO STAMPA

In libreria da lunedì 17 maggio

Indelebile

L’ultimo romanzo di Luca Brunoni

Gabriele Capelli Editore –

Una storia dal ritmo serrato, una ricerca di redenzione ambientata nella “Amsterdam svizzera” dei primi anni 2000. Il giovane Gionata si trova incastrato tra i pericoli di una vita al limite della legalità e il riaffiorare di un segreto che pensava di aver sepolto per sempre. Mentre rischia di finire in guai seri, dovrà scegliere se affrontare i fantasmi del passato o lasciarsi trascinare in un vortice senza via d’uscita. Sullo sfondo, una Lugano inconsuetamente noir

Dopo Silenzi, che si è aggiudicato il Premio Leggimontagna 2020 e che sta per uscire anche in Francia, Luca Brunoni torna con un appassionante romanzo dal ritmo serrato: Indelebile. Una storia di errori e conseguenze, un racconto intimo e universale in cui il giovane protagonista cerca la propria redenzione facendo a pugni con le ferite indelebili che porta con sé.
Indelebile, terzo romanzo di Brunoni, è in libreria da lunedì 17 maggio, pubblicato da Gabriele Capelli Editore.

La vicenda si consuma nei primi anni 2000, in una Lugano inconsuetamente noir che ai tempi veniva definita la “Amsterdam svizzera”, tra campetti di periferia, appartamenti arrangiati e catene di montaggio. Gionata, poco più che ventenne, vive di un lavoro saltuario in fabbrica, piccoli traffici illegali e il rifiuto di guardare al futuro: ha deciso di non avere progetti.
Dopo un’adolescenza segnata da momenti difficili, era riuscito a raggiungere l’età adulta e la fiducia con il primo importante viaggio con gli amici, il servizio militare, l’università. Ma in pochi istanti tutto si è sfaldato e lui ha cominciato a osservare la propria vita come uno spettatore.
Quando ritrova una ragazza persa di vista da tempo e decide di aiutarla, un segreto che pensava di avere sepolto per sempre torna violentemente a chiedere il conto: mentre gli “affari” vanno a rotoli e rischia di finire in guai seri, Gionata dovrà scegliere se affrontare il passato e prendere in mano la propria esistenza o lasciarsi trascinare in un vortice senza via d’uscita.

Spiega l’autore Luca Brunoni: Indelebile è una sorta di ‘noir esistenziale’, sotto la superficie di una trama veloce e cinematografica nasconde un lato introspettivo. È una storia inventata, costruita però su ricordi ed esperienze che per me sono ancora vividi, indelebili. Un’opportunità per confrontarmi con una scrittura più intima, nella quale frammenti autobiografici trovano spazio in un racconto universale. Ho cercato di utilizzare un immaginario e una voce legati alla mia generazione per parlare anche alle altre, più giovani o più vecchie. Può bastare un solo attimo, un solo errore per segnare un’esistenza e questo romanzo è un’esortazione ad affrontare le proprie ferite e a curare i legami con gli altri”.

ESTRATTO
Ho sempre sostenuto di essere colpevole. L’ho detto durante gli interrogatori e lo ripeto qui, così che non rimangano dubbi.
Però alla fine deciderete voi. È così che funziona il sistema, giusto?
L’avvocato mi ha detto che l’obiettivo della legge è cercare di ristabilire gli equilibri, di riparare le cose. Gli ho risposto che è una grande cazzata. Ci ha ripensato, ha detto che forse no, non ripara un bel niente, ma ha insistito sul concetto degli equilibri.
In un certo senso sono d’accordo.
Sono d’accordo perché ci ho provato con le mie mani, a rimettere le cose in equilibrio. Ma non ci sono riuscito.
Ora mi affido a voi.

L’AUTORE
Luca Brunoni (Lugano, 1982) vive in Svizzera tra Lugano e Neuchâtel, dove lavora come insegnante e ricercatore nell’ambito del Diritto e della Criminologia. Scrittore e sceneggiatore per la tv, ha pubblicato Il cielo di domani (Fontana, 2017) e Silenzi (Gabriele Capelli Editore, 2020), quest’ultimo ha vinto il Premio Leggimontagna 2020Sezione Narrativa e sta per essere pubblicato anche in Francia. Indelebile è il suo terzo romanzo. www.lucabrunoni.com

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