© Corriere del Ticino, 24.05.2022
Domenica Matta di Gerry Mottis
A cura di Sergio Roic
Editore: Gabriele Capelli
Pagine: 336
Prezzo: € 20
Gerry Mottis, l’autore ticinese che si cimenta con successo nel romanzo storico, con Domenica Matta (Capelli editore) ritorna a un racconto di streghe ambientato nel complicato Seicento mesolcinese.
Dopo aver dato alle stampe pochi anni fa Terra bruciata, una storia attestata dai documenti conservati nel Grigioni italiano, il Nostro raddoppia con un altro evento ricavato dagli archivi della giustizia vallerana. Sorta di continuazione della storia precedente, Domenica Matta mette in scena alcuni personaggi notevoli, a partire dal terribile boia Abadeus, che si cimentano con la giustizia di 400 anni fa, ancora convinta che quanto di negativo e nefasto accade nella realtà sia il portato delle macchinazioni di streghe e stregoni legati alla volontà del Diavolo.
Il racconto procede parallelo tra la val Mesolcina e la sua crisi morale e la Venezia del tempo in cui è approdato il boia accompagnato dalla piccola Diana, figlia di una donna che Abadeus amò, la misteriosa Saphira. Ma una volta che il boia decide di ritornare nelle terre svizzere, l’azione si sintetizzerà in un nuovo capitolo delle persecuzioni della gente mesolcinese dedita a pratiche poco ortodosse. Su tutto aleggia la visita di San Carlo Borromeo alla valle di alcuni decenni prima e la volontà dell’integerrimo controriformatore di combattere duramente ogni indisciplina nei riguardi della dottrina cattolica.
Domenica Matta, la donna vittima del romanzo (e pure vittima nella realtà degli atti che la riguardarono), è allora un fugace capro espiatorio per tutte le difficoltà (anche climatiche!) del momento.
Mottis si destreggia ancora una volta con maestria in una storia terribile portando il lettore in un tempo e in un luogo feroce, che null’altro è se non il nostro passato. Nonostante il boia propenda per l’innocenza della sua vittima, la legge e l’uso di salvare un’anima condannandone un’altra avranno partita vinta.
