© Pensieri accesi, 22.07.2021
Errore dell’arte, Petros Michalopoulos, Gabriele Capelli editore
di Ornella Ferrarini
Una vita narrata al contrario, dal momento della morte, in cui si spegne, ai ricordi dell’infanzia, ai mesi prima che tutto finisse. Un lungo flashback, raccontato in prima persona e con dovizia di particolari medici da Dario, 32 anni, di Bellinzona. Un ragazzo come tanti, infanzia felice, un fratello Manuele con cui è sempre andato d’accordo, genitori, ora invecchiati, ma sempre presenti, una famiglia stabile, scuole, studi, tutto bene, anche il lavoro. È anche prestante, la nonna lo chiama il bello del Malcantone, siamo in Canton Ticino.
Vacanze standard, o medio borghesi, come si direbbe, Santorini, Corsica, Sicilia, Sardegna.
Una ragazza, Sonia, bella, brava, comprensiva, rimasta incinta due mesi dopo il loro primo incontro.
Ecco forse Dario è uno dei tanti trentenni irrisolti, che si trovano di fronte a una responsabilità mai preventivata, diventare padre. Lui è abile nella tattica dello spezzatino, come diceva sua nonna, adorata: se lasci cuocere i problemi a fuoco lento, li lasci sobollire sotto il coperchio, alla fine si sciolgono come la carne.
E allora cosa è successo? La narrazione intimista diventa un noir, si gira pagina per capire cosa ha portato Dario a separarsi da una vita felice e da una carriera promettente. Dario è un giovane dottore che lavora in ospedale e l’arte del titolo è quella medica.
Tema impegnativo per una lettura estiva, ma il tono è scorrevole, le informazioni mediche, appropriate e accattivanti con il loro tono divulgativo, piaceranno molto agli ipocondriaci, che saccheggiano Internet per ogni malanno.
Opera prima di un autore svizzero, che è medico, e sa bene che in questa professione gli errori non hanno scusanti.
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