Petros Michalopoulos
Errore dell’arte
Romanzo
15×21 cm, 280 pp, Euro 20,00
ISBN 978-88-31285-12-4
Disponibile anche in formato digitale su più piattaforme
Servizio televisivo a cura di Claudia Iseli dedicato a “Errore dell’arte”, il romanzo di Petros Michalopoulos. Turné, RSI LA1, 09.10.2021.
Per gentile autorizzazione della RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana.
La vita è il risultato delle nostre scelte, ma anche dei nostri errori.
Il protagonista, giovane medico assistente, immagina un futuro possibile di amore e crescita.
Ma errori nell’affrontare alcuni momenti della vita stravolgeranno in un attimo la sua esistenza.
Fino all’incredibile sorprendente finale.
È un medico che scrive di un giovane medico e di un errore che il protagonista del romanzo pagherà caro.
Uno sbaglio che diventa anche “errore dell’arte della vita”.
Dario ha trentadue anni e una carriera promettente davanti a sé. Ama il proprio lavoro, lo esercita con passione, osserva come lo svolgono i propri colleghi. E intanto, con la sua particolare sensibilità, vive: esce con gli amici, frequenta la sua famiglia, abita la sua casa.
Un giorno conosce una ragazza e se ne innamora, ricambiato. La sua esistenza cambia, alcune cose accadono molto in fretta, Dario vive incertezze e paure ma continua ad andare avanti, a desiderare, ad amare. Una nuova vita si affaccia sulla sua.
Ma a seguito di un “errore dell’arte” tutto intorno a lui comincia a deformarsi, trasfigurando la gioia in dolore, la sicurezza in angoscia e trascinandolo verso un abisso di disperata impotenza. Dario vedrà davanti a sé un’unica via di fuga.
Spiega l’autore: “A volte, nella vita come nella professione, tutto si gioca in un attimo. Può capitare di sbagliare, senza volerlo, e in un istante si può precipitare in un vortice di dolore e impotenza, con la sensazione che non si possa più avere il controllo della propria esistenza”.
Errore dell’arte è un racconto avvincente, che procede con linearità, che permette al lettore di identificarsi e riconoscersi nei personaggi che lo animano. Fino all’inaspettato e crudo finale, in cui l’autore dà prova di saper sorprendere e stravolgere non solo la vita del proprio protagonista ma anche le emozioni del lettore.
Trentadue anni, medico. Una carriera promettente davanti, una famiglia unita dove regna l’armonia, una donna da amare e che lo ama, amici con cui condividere sogni e avventure.
Eppure la vita di Dario è appannata da un disagio impalpabile camuffato di leggerezza e troppo simile a una premonizione per essere ignorato. Piano piano tutto intorno al protagonista si deforma, trasfigurando la gioia in dolore, la sicurezza in angoscia e trascinandolo verso un abisso di disperata impotenza.
Non c’è che un’unica via di fuga.
Petros Michalopoulos
Madre ticinese e padre greco, ha studiato medicina all’università di Berna.
Pratica per cinque anni in vari reparti e ospedali del Canton Ticino come medico assistente e, per un periodo, come medico d’urgenza per il servizio ambulanze di Mendrisio e Chiasso.
Si specializza in dermatologia e venerologia e lavora per dieci anni presso il reparto di dermatologia dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona, praticando anche in uno studio privato a Lugano.
Attualmente lavora alla Clinica Sant’Anna a Sorengo. Sposato e padre di una bambina, vive nel Malcantone. Errore dell’arte è il suo primo romanzo.
RECENSIONI/SEGNALAZIONI
© L’Eco di Bergamo, 06.06.2022


© Mangialibri, 6.12.2021
Errore dell’arte
Autore: Petros Michalopoulos
Genere: Romanzo
Editore: Gabriele Capelli Editore
2021
Articolo di: Damiano de Tullio
Trentadue anni. L’esame autoptico ha rilevato fratture multiple e danni importanti agli organi interni. L’esame tossicologico ha mostrato che aveva bevuto, prima dell’incidente fatale.
Fino a pochi mesi prima, Dario aveva vissuto un’esistenza tranquilla: genitori amorevoli, la casa natale vicino ai boschi e al placido fiume Lisora, i giochi avventurosi con Manuele, suo fratello; gli studi, la laurea in Medicina, un incarico di rilievo all’Ospedale Cantonale Ticinese, il tifo per l’AC Bellinzona, le serate con gli amici, un discreto successo con le donne. A far da contraltare, una certa tendenza all’abuso di alcol nei fine settimana, la sensazione di essere spesso emotivamente soverchiato dalle responsabilità del suo lavoro di assistente medico, e una buona dose di stanchezza cronica.
Poi è arrivata Sonia. L’ha conosciuta in discoteca, ed è subito scattato qualcosa: ha avvertito immediatamente che lei era “quella giusta”. Si sono scambiati i numeri di telefono, lei l’ha invitato a cena. A concludere la piacevole serata, una passeggiata notturna lungo il fiume. E proprio lì, sotto le stelle, l’imprevedibile esplosione della passione: travolgente, e vissuta senza alcuna precauzione…
“(…) Conducevo una vita con ritmi che non sempre erano i miei. Tempo passato a far finta di stare bene. Fingere benessere: ecco un modo stupido di sciupare la vita. E ho sprecato tanto di quel tempo… Dimenticando che il tempo non passa, il tempo continua. Noi passiamo”.
Petros Michalopoulos, classe 1971, svizzero, dopo il percorso di studi in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Berna, si è specializzato in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse. Esercita attualmente a Lugano e nella vicina Sorengo, nel Canton Ticino. Errore dell’arte è il suo romanzo d’esordio. Pur sostenuto da una buona scrittura, il testo sembra muoversi in equilibrio precario lungo una corda tesa tra un inizio promettente – già rivelatore dell’epilogo -, e i capitoli finali, ove trova spiegazione il titolo del libro. Nel mezzo c’è un racconto in prima persona dalle implicite sfumature esistenzialiste che, se da un lato arricchisce di chiaroscuri la caratterizzazione psicologica del protagonista, dall’altro disorienta il lettore, con divagazioni che finiscono con l’appesantire la fluidità della narrazione e relegare solo alla parte terminale dello scritto il suo nucleo pulsante: la descrizione di quella spirale di eventi destinata a far emergere tutti i nodi irrisolti nel percorso emotivo dell’io narrante, in grado di rivelarne fragilità, tendenze autodistruttive, pulsioni di morte.
Link: Mangialibri
© La Provincia di Como, 02.12.2021
Cultura
L’intervista – Petros Michalopoulos Ticinese di madre, greco di padre è medico oltre che scrittore: “Errore nell’arte” è il suo primo romanzo.
«L’errore e la colpa quando la vita impone il dubbio»
Di Mario Chiodetti
Dario Rossi è un uomo fortunato, ha 32 anni e non è un bamboccione dipendente dai genitori ma un brillante medico con un avvenire spalancato, una splendida ragazza da amare, amici cari e fidati con cui condividere le gioie i sogni e qualche delusione.
La sua vita scorre su binari sicuri, l’assistentato in reparto, dove è considerato dal primario e dai colleghi, cene, qualche salto in discoteca e vacanze lampo con gli amici, il colpo di fulmine con Sonia, bellissima e solare, che disegna gioielli e fantasie, il quieto rapporto con i genitori e il fratello sposato.
Ma qualcosa incomincia ad andare storta, arrivano fatti nuovi a mutare piano piano il corso dell’esistenza, la gravidanza imprevista di Sonia, la responsabilità di essere padre e dare una svolta alle abitudini, e soprattutto un errore nella sua professione di medico, dovuto forse alla troppa sicurezza data dalla felicità del vivere, oppure a una superficialità di fondo nascosta nel carattere.
C’è tutto questo nel bel romanzo d’esordio di Petros Michalopoulos, 50 anni, di madre ticinese e padre greco, medico specializzato in dermatologia e venerologia alla Clinica Sant’Anna di Sorengo, in Canton Ticino, e scrittore quasi per caso, con il libro incominciato vent’anni fa quando, trentenne, sentiva le prime grandi responsabilità bussare alle porte, e lasciato nel cassetto dopo averlo concluso con un lavoro triennale e diversi ripensamenti.
“Errore nell’arte” – il titolo del libro si riferisce a quegli sbagli nell’arte medica compiuti per disattenzione o negligenza, o magari non per colpe manifeste, per i quali si compromette la salute del paziente, che talvolta perde la vita – scorre con un andamento quasi simenoniano, con il destino che piano piano entra in scena, condiziona la vita del protagonista e la ribalta. Dario, macerato dal senso di colpa per aver sbagliato a curare un paziente per un ascesso in apparenza banale, getta via ogni suo tesoro, Sonia e il bambino che aspettano, gli amici e i genitori, si chiude in sé stesso e incomincia a bere, fino all’imprevedibile finale della vicenda.
La scrittura di Michalopoulos è nitida e incalzante e descrive la vita di un trentenne in carriera che lavora a Bellinzona, nel Ticino felix, agiato e senza particolari pensieri se non lavorare tanto, divertirsi tanto, curare l’estetica e cacciare qualche bella preda femminile per poi commentare l’accadimento con gli amici, tra un bicchiere di Merlot e quattro risate.
Dario Rossi, alla fine, forse recita un po’ la parte, perché nell’intimo anche lui ha i suoi fantasmi, la sicurezza e la forza tranquilla di Sonia lo spiazzano, facendogli temere, con la responsabilità di una paternità imprevista e probabilmente non gradita, di perdere la libertà e il senso di onnipotenza tipico dell’età. È così?
Non tutti vogliono diventare padri, una gravidanza inattesa può generare molta confusione e destabilizzare la psiche. In più, Dario ha su di sé il peso dell’errore compiuto in ospedale, non aver dato un antibiotico al paziente prima di incidere l’ascesso e non aver compiuto un’anamnesi precisa e accurata. È un errore nell’arte medica, anche se, a sua discolpa, rimane il fatto che il paziente gli nasconde di essere cardiopatico. Alla fine lui genera un figlio ma causa la morte di un uomo.
Lei vive a Tresa, nel Malcantone, con la moglie e una bambina. Che cosa ha voluto mettere in questo libro?
Nel libro è presente il tema dell’incomunicabilità, Dario in difficoltà non si confida né con Sonia né con gli amici o i genitori, implode e si lascia trascinare dagli eventi. Si domanda se sarà più in grado di fare il medico, se se la sentirà di farlo o glielo lasceranno ancora fare, capisce che le decisioni sula sua vita non dipendono più da lui ma da altri ed è sepolto da un senso di vergogna. Il finale lascia aperte diverse riflessioni, e mi piace pensare che il lettore chiuda il libro chiedendosi se il problema di Dario si potesse risolvere in un modo diverso.
Lei sostiene che si debba scrivere di ciò che si conosce…
Nel libro, un terzo della storia viene da fatti e pensieri miei, un terzo da vicende vissute o captate dall’ambiente che mi circonda, e un terzo è inventato. Il cognome del protagonista, per esempio, tra i più diffusi in Ticino, è preso da quello di mia madre che era una Rossi. Io sono piuttosto emotivo e sensibile, e devo dire che dopo un intervento o una diagnosi incerta, qualche notte in bianco l’ho passata, con il dubbio di aver fatto o no nel migliore dei modi.
Medico e scrittore, sulla scia di colleghi famosi, da Céline ad Andrea Vitali. Pensa di dare un sequel al romanzo?
Sto pensando alla storia di un cinquantenne, quale sono oggi, riprendendo uno dei personaggi del libro, magari il fratello di Dario, Manuele, che lavora in banca, o il collega medico Arturo. Il tema dominante sarà quello dei cambiamenti della vita, dei sogni non realizzati e del desiderio, presente in ognuno di noi, di dare un taglio netto al passato e ricominciare da un’altra parte.
Scheda
L’autore
“Errore nell’arte” (Gabriele Capelli Editore, Mendrisio, pp. 278, euro 20) è il romanzo d’esordio di Petros Michalopoulos, nato a Sorengo, nel Canton Ticino, nel 1971 da madre ticinese e padre greco, medico dermatologo e venerologo alla clinica Sant’Anna di Sorengo. Laureato a Berna, dopo cinque anni di pratica come assistente in vari reparti e ospedali del Canton Ticino e un periodo come medico d’urgenza per il servizio ambulanze di Mendrisio e Chiasso, ha lavorato dieci anni nel reparto di dermatologia dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona.
“Errore dell’arte” è un racconto avvincente, che procede con linearità e permette al lettore di identificarsi e riconoscersi nei personaggi che lo animano. Fino all’inaspettato e crudo finale, in cui l’autore dà prova di saper sorprendere e stravolgere non solo la vita del proprio protagonista, ma anche le emozioni del lettore.
M. Chi.
Il libro
Dario ha trentadue anni e una carriera promettente davanti a sé. Ama il proprio lavoro, lo esercita con passione, osserva come lo svolgono i propri colleghi. E intanto, con la sua particolare sensibilità, vive: esce con gli amici, frequenta la sua famiglia, abita la sua casa. Un giorno conosce una ragazza e se ne innamora, ricambiato. La sua esistenza cambia, alcune cose accadono molto in fretta, Dario vive incertezze e paure ma continua ad andare avanti, a desiderare, ad amare. Una nuova vita si affaccia sulla sua.
Ma a seguito di un “errore dell’arte” tutto intorno a lui comincia a deformarsi, trasfigurando la gioia in dolore, la sicurezza in angoscia e trascinandolo verso un abisso di disperata impotenza. Dario vedrà davanti a sé un’unica via di fuga.
M. Chi.

Link: La provincia
© Rockerilla, 01.10.2021
PETROS MICHALOPOULOS Errore dell’arte

Link: Rockerilla
© La Lettrice Assorta, 24.09.2021
ERRORE DELL’ARTE di Petros Michalopoulos
Lettrice Assorta
Buongiorno a tutti! Oggi vi parlo di ERRORE DELL’ARTE di Petros Michalopoulos, un romanzo dal taglio intimista e psicologico che racconta attraverso pagine dal sapore autentico, ansie, drammi, emozioni e vicende, di un giovane medico alle prese con la vita.
Dario è un uomo fortunato. Vive in in un bel posto, si sente parte di una comunità, ha una bella famiglia, amici veri e un lavoro appagante. Soffre di una costante spossatezza e un certa tendenza al disfattismo. È sempre pallido e con lo sguardo poco grintoso. Durante una serata in discoteca, incontra la bellissima Sonia e ne rimane folgorato…
“Ero felice. Mi stavo avventurando in una nuova storia che sentivo essere diversa, migliore. Ero pronto, che l’estate iniziasse pure.”
Questa condizione di perfetta armonia, si scioglie molto presto in uno stato sospeso tra la vergogna e il senso di colpa a causa di un tragico evento sul lavoro. La felicità che prima sembrava a portata di mano, comincia ad apparirgli sempre più lontana e inafferrabile. Le sue giornate trascorrono ovattate e dense di sensazioni negative.
“Vivevo in apnea. Le mie azioni rimanevano sospese. Tutto quello che facevo, lo facevo senza una vera partecipazione. Confrontarmi con la società felice, competente e performante era un calvario.”
Da qui, il sentimento di inquietudine e la sottile malinconia. Un senso di ineluttabilità conduce il protagonista verso l’intenso finale.
Ottimo romanzo d’esordio.
Link: La lettrice assorta
© Cooperazione, 14.09.2021
Tempo libero/bestseller
Errore dell’arte e Domenica Matta segnalati su Cooperazione.

© Sconfinamenti, 08.09.2021
Errore dell’arte… medica
Di Valeria Camia
Cosa succede, a noi e alla nostra vita, quanto ci giochiamo tutto in un attimo? Quando uno sbaglio ci getta in balia di un vortice dove è presente solo dolore e impotenza, al punto di farci perdere il controllo della nostra esistenza?
Se lo chiede Petros Michalopoulos, dermatologo, nel suo libro dove racconta la storia di un medico, il quale pagherà caro per uno sbaglio. Il libro si chiama Errore dell’arte (edito da Gabriele Capelli Editore). Ed è un viaggio all’interno delle emozioni di un medico, che è anzitutto un uomo, e che guarda in faccia l’abisso.
Siamo in Canton Ticino. Dario, trentadue anni, ha davanti a sé una carriera promettente, una famiglia che gli vuole bene, l’amore di una donna e poi amici con cui condividere sogni e avventure. Eppure… Eppure, la vita di Dario è segnata da un disagio profondo. Un amico, d’altra parte, definisce il giovane come uno che che vive con “un freno a mano tirato”.
Pagina dopo pagina, il lettore è confrontato con la vita del protagonista la quale si deforma: la gioia diviene dolore, la sicurezza ansia e la certezza del presente si sgretola e ci si ritrova catapultati come in un tunnel senza luce, ma con un’unica via di fuga.
Un romanzo psicologico che è un po’ anche un romanzo noir, perché entra nella psicologia del protagonista scavandone le profondità nascoste e, compiendo un’operazione di fiction che risulta molto realistica, procede a ritroso, dal momento della morte, ai ricordi dell’infanzia, ai mesi prima che tutto finisse, lasciando il lettore e la lettrice con il fiato sospeso.
Ma c’è un’altro motivo per leggere Errore dell’arte: ovvero cercare di cogliere il dramma dell’errore medico da un altro punto di vista: là dove nei media e nella società si racconta quasi esclusivamente la prospettiva di chi è stato vittima di un errore medico, ecco che l’opera di Michalopoulos ci avvicina e presenta il punto di vista interno a chi lavora in ambito medico e commette l’errore.
Ricco di informazioni mediche, presentate con il giusto tono divulgativo, il libro ci ricorda anche l’importanza della comunicazione precisa ma appropriata in ambito medico, e tra il curante e il paziente.
Link: Sconfinamenti
© Pensieri accesi, 22.07.2021
Errore dell’arte, Petros Michalopoulos, Gabriele Capelli editore
di Ornella Ferrarini
Una vita narrata al contrario, dal momento della morte, in cui si spegne, ai ricordi dell’infanzia, ai mesi prima che tutto finisse. Un lungo flashback, raccontato in prima persona e con dovizia di particolari medici da Dario, 32 anni, di Bellinzona. Un ragazzo come tanti, infanzia felice, un fratello Manuele con cui è sempre andato d’accordo, genitori, ora invecchiati, ma sempre presenti, una famiglia stabile, scuole, studi, tutto bene, anche il lavoro. È anche prestante, la nonna lo chiama il bello del Malcantone, siamo in Canton Ticino.
Vacanze standard, o medio borghesi, come si direbbe, Santorini, Corsica, Sicilia, Sardegna.
Una ragazza, Sonia, bella, brava, comprensiva, rimasta incinta due mesi dopo il loro primo incontro.
Ecco forse Dario è uno dei tanti trentenni irrisolti, che si trovano di fronte a una responsabilità mai preventivata, diventare padre. Lui è abile nella tattica dello spezzatino, come diceva sua nonna, adorata: se lasci cuocere i problemi a fuoco lento, li lasci sobollire sotto il coperchio, alla fine si sciolgono come la carne.
E allora cosa è successo? La narrazione intimista diventa un noir, si gira pagina per capire cosa ha portato Dario a separarsi da una vita felice e da una carriera promettente. Dario è un giovane dottore che lavora in ospedale e l’arte del titolo è quella medica.
Tema impegnativo per una lettura estiva, ma il tono è scorrevole, le informazioni mediche, appropriate e accattivanti con il loro tono divulgativo, piaceranno molto agli ipocondriaci, che saccheggiano Internet per ogni malanno.
Opera prima di un autore svizzero, che è medico, e sa bene che in questa professione gli errori non hanno scusanti.
Link: Pensieri accesi
© Il Quotidiano del Sud (Ed. Irpinia), 23.07.2021
Letti per voi – Un libro per il week end

Bookmania 07/07/2021
Errore dell’arte, intervista a Petros Michalopoulos

Link: YouTube
© Convenzionali, 23.06.2021
Libri
“Errore dell’arte”
di Gabriele Ottaviani
Così era la sua voglia, delicata e intensa…
Errore dell’arte, Petros Michalopoulos, Gabriele Capelli editore.
Giovane, medico, con una bella carriera dinnanzi, una famiglia che l’ama e che ama, una donna che ama e da cui è riamato, amici che lo circondano di stima e affetto.
Non gli manca nulla, eppure non è felice. Anzi, il disagio che lo attanaglia è via via crescente. Tanto che, per il protagonista, la soluzione pare essere una sola…
Trascinante e maestoso.
Link: Convenzionali
© Modulazioni Temporali, 23.06.2021
“L’errore dell’arte” di Petros Michalopoulos
Di Antonio Conte
“Cosa è giusto? Cosa è sbagliato? È stata colpa mia? Me la porterò a letto? È la ragazza giusta?”
E poi succede. All’improvviso, quando non te lo aspetti, quando sei dal barbiere che la sera devi uscire con gli amici per andare in discoteca, per una nuova rimpatriata con la famiglia di sempre, quella che ti sei scelta, quella che ti ha scelto. Stai lì che ti stai comprando una camicia azzurra, la commessa ti guarda, tu la guardi, è carina, e poi succede. Non puoi farci niente, non dipende da nessuno, non dipende da te. Sbam! Come il chiodo di Baricco in Novecento. Cade, non regge più il quadro. Straborda, precipita come un’auto al di là di un ponte, in volo libero.
Ineluttabile è la nostra vita, il nostro destino. Metti che sei un medico preparato che ha voglia di studiare e imparare, curioso nel proprio lavoro, curioso del mondo. Metti che hai una vita perfetta agli occhi degli altri, che poi non sono altro che il riflesso del nostro specchio personale. Metti che ti piacciono i fiori ma non vuoi fare il fiorista, hai solo ricordi belli. I nonni, che bella invenzione. Metti tutto questo, aggiungi il sorriso di una splendida donna conquistata con un aneddoto su Picasso, chiaramente inventato, e ti sentirai come Dario il protagonista de “L’errore dell’arte” (Gabriele Capelli Editore, pp. 280, euro 20).
Se solo trovassimo il coraggio di non essere sempre perfetti, la forza di essere fragili e l’orgoglio di essere insicuri, senza sentirci in difetto, tutto sarebbe più facile. E invece chi si ferma è perduto, non possiamo fare un passo falso. I binari, quelli preconfezionati che ci hanno cucito addosso, guai a uscirne.
Petros Michalopoulos ci racconta una storia di ordinaria routine per farci capire quanto siamo fragili e come alle volte basta davvero poco perché tutto cambi, perché il nostro personale chiodo cada e le nostre certezze si sgretolino sotto il peso di una vita modello, schiacciate dalle responsabilità e dai sensi di colpa.
Se solo ci guardassimo negli occhi. Se solo ci parlassimo.
Ma voi lo sapete qual è l’errore dell’arte?
Link: Modulazioni Temporali
Fiera del mio caro Cugi 🥰! Bravo!
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