© La Lettrice Assorta, 16.10.2021
PRIMITIVO di Pedro Lenz
Oggi vi parlo di PRIMITIVO di Pedro Lenz, un romanzo di formazione che racconta la quotidianità di un ragazzo diciassettenne nei primi anni ’80 nella Svizzera tedesca: le uscite con gli amici, la ragazza, il lavoro al cantiere, le sue letture e i personaggi che incontra.
ll giovane Charly ha deciso di fare l’apprendista muratore invece di andare a scuola. E’ sveglio, riflessivo, con tanta voglia di capire il mondo, legge molto e cerca il senso delle cose. Primitivo è un muratore spagnolo emigrato, gobbetto e dalle sopracciglia cespugliose che con i suoi insegnamenti diventa il punto di riferimento di Charly e spesso lo difende dagli sfottò dei colleghi. Insieme sono un’improbabile coppia d’amici che si confronta sulle idee e la vita.
L’improvvisa morte di Primitivo a causa di un incidente sul cantiere, getta Charly nello sconforto e lo lascia con molte domande senza risposta: che fine faranno i soldi che Primitivo ha messo faticosamente da parte? E la figlioccia di Parigi, Tatjana? Dov’è finito il denaro che ha guadagnato in Uruguay di cui gli aveva parlato? E’ vera la storia dell’incontro tra Primitivo e il peggior criminale nazista di tutti i tempi?
Una lettura piacevole, fluida, con due protagonisti che fanno riflettere sull’esistenza in modo semplice, ma incisivo. In particolare, ho apprezzato la curiosità vivida e disarmante con la quale Charly si approccia alle cose e la saggezza concreta e tagliente di Primitivo.
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