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© Pensieri accesi, 16.09.2022

Mario Casella “Senza scarpe”
di Paola Blandi

La fotografia è il sogno e il riscatto di un contadino che lotta tutta la vita contro la miseria e l’ignoranza. Mario Casella, guida alpina, scrittore e realizzatore di documentari, ricostruisce e racconta la storia vera e commuovente di Roberto Donetta, fotografo-contadino morto 90 anni fa e vissuto nella Valle di Blenio, in Ticino e la cui straordinaria abilità di fotografo è documentata da alcuni scatti che l’editore Capelli ha inserito nel libro; stupefacenti per modernità e accuratezza, qualità e potenza visiva e testimonianze di un’epoca in cui l’arte fotografica era decisamente agli albori e quasi sconosciuta nella Valle ticinese.

Foto Archivio Donetta

Donetta era un contadino visionario e sognatore che per sfamare la famiglia numerosa (sei figli) andava in giro per paesi e casolari a vendere sementi. Ma quando per caso scopre la fotografia, se ne innamora e noleggia un apparecchio con il quale offre per pochi soldi ritratti di vivi e di morti. Entusiasta di questo mezzo di cui impara mano a mano i segreti, spesso costringe la famiglia a posare per lui e mette alla prova la sua abilità con il suo modello preferito, l’ultimogenito Saulle, che gli resterà vicino anche quando la moglie e gli altri figli lo abbandoneranno per andare a lavorare in fabbrica o presso i signori in città, stanchi di quella vita di stenti. Anche lui ci prova, andando a lavorare in Italia e in Inghilterra, ma torna sempre alla sua terra dove sogna un giorno di riunire la famiglia.

Foto Archivio Donetta

La ricostruzione della vita di Robertòn, come veniva chiamato, è avvenuta grazie ad un approfondito lavoro di ricerca sugli scritti che ha lasciato e fortunosamente ritrovati dopo decenni di abbandono. Due almanacchi nei quali nel corso degli anni annotava pensieri e riflessioni, stralci di articoli scientifici che lo colpivano, oltre a decine di lettere scambiate con i famigliari e i creditori.

Oppresso dai debiti e addolorato dalla fuga di moglie e figli, Donetta resta testardamente aggrappato ai suoi sogni convinto che un giorno sarà ripagato di tutti i sacrifici. In effetti qualche soddisfazione in vita la riceve (ritraendo politici e documentando gli eventi e il progresso nella valle) ma muore da solo e in miseria e solo anni dopo la sua morte vengono ritrovate la numerose lastre fotografiche che custodiva nel ripostiglio trasformato in camera oscura.

Foto Archivio Donetta

Oggi è considerato un fotografo di fama internazionale, le cui opere sono conservate presso l’omonimo Archivio di Corzoneso, in Svizzera, ed esposte in diversi paesi. Questa biografia, che mescola abilmente all’esposizione degli eventi, gli scritti di Robertòn e la voce immaginata del figlio Saulle, restituisce onore a un uomo fuori del comune ed è anche una testimonianza preziosa della vita nelle valli ticinesi a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando le scarpe erano un lusso che pochi potevano permettersi.


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