«Una storia drammaticamente vera», “Domenica Matta” – Modulazioni Temporali


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© Modulazioni Temporali, 6.12.2021

“Domenica Matta. Storia di una strega e del suo boia” di Gerry Mottis
Di Marianna Zito

Domenica Matta. Storia di una strega e del suo boia” (Gabriele Capelli Editore, 2021, pp. 333, euro 20) di Gerry Mottis segue il romanzo Terra Bruciata, che narra quattro processi autentici contro due streghe e due stregoni, tra il 1614 e il 1615, tra Roveredo e Mesocco; ma anche se possiamo parlare di un seguito, questo volume su Domenica Matta può benissimo avere una lettura indipendente dal primo libro, il cui filo conduttore è segnato dai ricordi del boia Kasper Abadeus, personaggio ispiratosi al carnefice papalino Mastro Titta e alla sua sensibilità d’animo.

Questo nuovo romanzo storico si apre nel febbraio del 1616 quando, nel comune di Mesolcina e Calanca, Domenica Matta è accusata di aver partecipato con altre streghe ai “giochi del Berlotto”, ovvero il Sabba. Venerando il Diavolo, avrebbe quindi ricevuto dallo stesso poteri sovrannaturali “per scatenare sciagure, malattie e morte”. Tutto cominciò quando Domenica Matta un giorno fu “scossa da una serie di brividi d’altra natura. S’era appena destata da un sonno meridiano con un peso in cuore, febbricitante, confusa” e con la ricerca clandestina, con la Giovannina e la Pedrina, delle erbe magiche, di cui Domenica era ancora all’oscuro e dove ebbe modo di scoprire verità a lei celate o da lei dimenticate.

“Ora basta!” si spazientì la vecchia. “Sei ridicola. Quest’inverno ai giochi del Berlotto tu ci hai mostrato come fare, non soltanto a prevederle, ma anche a provocarle”.
“Cosa? Vi sbagliate. Io…”

La storia di Domenica Matta è una storia drammaticamente vera, qui raccontata in tutti i suoi particolari: torturata e condannata a morte nel 1616 dal Tribunale della Ragione di Roveredo, perché considerata una strega, fu nella sua vita processata per ben due volte, da piccola e da adulta. Giovane moglie e madre di due bambini, a conclamare la sua condanna sono eventi disastrosi nel paese, interpretati come segnali del Diavolo. È il Tribunale dei Trenta a condannare Domenica, torturata per due mesi e infine giustiziata con l’accusa di stregoneria. La vita di Domenica si intreccia con quella di Kaspar, un boia inseguito dai fantasmi del passato, tra cui quello dell’amata Saphira, probabilmente condannata anche lei come strega. Ed è davanti a Domenica che Kaspar si ferma, ricordando Saphira e cercando forse, questa volta, di salvarla.

Gerry Mottis, per la ricostruzione storica di questo processo, basa i suoi studi sui documenti d’archivio e sul verbale del processo, presente in appendice al volume. Il suo obiettivo è “dare un volto e un nome alle molte vittime innocenti del passato, riscattarne l’immagine”.

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