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© Il vizio di leggere, 13.11.2019

SILENZI di Luca Brunoni
di Lettrice assorta

Già dalle prime pagine del romanzo SILENZI di Luca Brunoni si crea un’alchimia, una connessione che spinge a leggere voracemente pagina dopo pagina, fino a ritrovarsi alla fine del libro con un groppo alla gola.

La trama si snoda negli anni Cinquanta, attorno alle toccanti vicende della tredicenne Ida che a seguito della morte della mamma, viene data in affidamento allo Stato dal patrigno. Le pagine iniziali descrivono una macchina nella quale viaggiano Ida e il suo tutore, una persona sgradevole, che non fa nulla per mettere a suo agio la ragazzina, anzi minaccia di portarla in un istituto, nel caso si fosse comportata male con la famiglia affidataria, gli Hauser. L’arrivo presso la piccola fattoria è di forte impatto emotivo, ma è nulla rispetto a quello che la povera Ida dovrà passare in seguito.

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SILENZI è romanzo intenso e vibrante. La vita di un piccolo villaggio di campagna viene messa sotto una lente impietosa che lascia emergere storie di menzogne, sensi di colpa e soprattutto vergogna. Un paese reticente, nel quale ciascuno bada ai fatti propri, chiudendo gli occhi su quanto avviene attorno, e che fa fatica a adattarsi ai tempi che cambiano.

Ida ha tredici anni, ma a causa del suo fisico robusto ne dimostra almeno sedici. Si trascina addosso un bagaglio di sensi di colpa, che la induce a credere di meritare la sofferenza come giusto castigo per aver commesso un errore fatale; accoglie il dolore passivamente, quasi riconoscente, poiché le permette di piangere le lacrime a lungo serbate.

Il romanzo si suddivide in due parti: nella prima parte Ida, racconta i vari accadimenti filtrati attraversoSilenzi il suo punto di vista. Nella seconda parte invece, la storia viene ripercorsa attraverso la prospettiva degli abitanti del villaggio, e arricchita di ulteriori particolari e sfaccettature. Il risultato è una trama appassionante di segreti e sangue.

I coniugi Hauser inizialmente suscitano grande antipatia, ma poi man mano che la lettura procede, ci si rende conto che sono vittime di povertà e ignoranza, accettate da entrambi con tacita rassegnazione, dignità, e duro, ostinato, lavoro.

Protagonista assoluto, il silenzio; da quello amorevole della mamma di Ida, fatto di sguardi complici, cenni, forme con le mani e movimenti con la bocca, a quello della famiglia affidataria, scandito da ignoranza e imbarazzi, per finire con quello degli abitanti del villaggio, che tutto sanno, ma fingono di non sapere.

Una lettura emozionante. Consigliatissima!

Link: Il vizio di leggere


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