© La locanda dei libri, 20.05.2019
“Parleranno le tempeste” di Janet Frame
Gli deì
Chi ha detto che gli dei non hanno bisogno di sognare?
Fanno più sogni di tutti e più cupi
con gli occhi notturni che infiammano un regno
che il loro risveglio piange, perduto.
In attrito con la tortura del controllo
dell’arte di bruciare, servono;
dormienti in anima fatta mortale
accolgono il loro amore umano.
Più sono solitari i loro picchi di nuvole
più vicini si fanno i loro sogni
a scaldare colline deserte e popolate
– gli dei più di tutti hanno bisogno di sognare.
Janet Frame
“Tutti pensano che farò l’insegnante, ma io farò la poetessa” scriveva Janet Frame nei suoi diari di adolescente.
Classe 1924, deceduta nel 2004 a Dunedin sua città natale, è stata insieme a Katherine Mansfield tra le più importanti scrittrici neozelandesi, candidata due volte al Premio Nobel per la letteratura.
foto qui
La vita della scrittrice neozelandese Janet Frame è diventata molto nota al grande pubblico grazie al film “Un angelo alla mia tavola” che la regista Jane Campion, anch’essa neozelandese, negli anni ’90 ha tratto dall’omonimo libro della scrittrice.
Janet Frame crebbe durante gli anni della Grande Depressione in una famiglia molto povera,si diplomò come insegnante, ma lasciò l’insegnamento di punto in bianco perchè il desiderio insistente di scrivere divenne insostenibile. Da quel momento in poi non ebbe cuore per altro.
Nel 1986 fu nominata come membro onorario straniero all’American Academy of Arts and Letters e nel 1993 ricevette dall’Italia il Premio Bancati
In Nuova Zelanda divenne un’icona molto amata e dall’inizio degli anni ’60 le sue opere furono tradotte in numerose lingue europee.
“Parleranno le tempeste” è una raccolta di poesie scelte a cura e traduzioni di Francesca Benocci e Eleonora Bello.
L’autrice neozelandese ha la capacità, in questi versi, di rendere semplici anche i sentimenti e gli stati d’animo più complessi.
Se il suo nome è forse poco noto, questo è dovuto ai suoi discussi trascorsi psichiatrici ad averne quasi irrimediabilmente condizionato fama e analisi dell’opera.
Secondo le curatrici del libro, nonostante le distorsioni e le allusioni da parte della critica non sembra che la Frame assecondasse quell’approfondimento personale da parte di pubblico o critica che spesso si genera attorno ad una personalità letteraria dalla biografia controversa e discussa.
In queste poesie ciò che è nascosto emerge alla luce e anche il più doloroso dei sentimenti sembra trovare il proprio posto nel mondo.
Sono versi che hanno il pregio di restituirci la sua voce unica ed originale, facendo parlare le tempeste, la Natura e gli dei.
Link: La locanda dei libri
Nella stessa collana: