“Nessun messaggio nuovo”, recensione di Francesca Ghittoni
Dada Montarolo, Nessun messaggio nuovo
Il romanzo di Dada Montarolo “Nessun messaggio nuovo”, non è uno di quelli che si leggano di filato in poche ore spensierate. La lettura richiede pause e riflessione: da un lato il tema: la malattia terminale che mette una data di scadenza alla vita; dall’altro lo stile dell’autrice colto, profondo, evocativo. L’impegno profuso dal lettore non toglie un grammo di piacevolezza all’esperienza; sono anzi i momenti in cui si chiude il libro, col dito a tenere il segno, a ripetersi in un sussurro una frase particolarmente riuscita, o a deglutire una verità scomoda, che rendono significativo il tempo passato a leggere.
La storia è svelata attraverso le email scritte per tre persone importanti , perdute da tempo. La sola verità che conti ora, la certezza irreversibile della morte, costringe il protagonista ad essere sincero: niente scuse e bugie, la vita è riesaminata alla luce della verità. In qualche modo ne esce una figura di ordinario eroismo: poiché tutti siamo chiamati ad affrontare, soli, la fine della vita, ma, per farlo nella verità, ci vuole coraggio.
Il formato è particolarmente gradevole da maneggiare e comodo da leggere.
Raccomando questo libro a tutti quei lettori che abbiano voglia, o bisogno, di confrontarsi con temi forti e che, invece di distrarre ed anestetizzare il proprio cervello, siano pronti a mettersi personalmente in gioco.
Francesca Ghittoni
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