Flavio Stroppini
S14
Svizzera Schweiz Suisse Svizra
Flurina Badel, Marina Bolzli, Matthieu Mégevand, Flavio Stroppini
Svizzera 14
Immaginiamo…
Poco dopo il tramonto, la luce definisce solo i contorni.
4 persone sulla parete nord dell’Eiger. Uno svizzero italiano, uno svizzero francese, uno svizzero tedesco e uno svizzero romancio. Sono partiti il mattino per la risalita. Ci metteranno 2 giorni. La notte è stare agganciati alla roccia.
Lassù, prima di addormentarsi pensano alla Svizzera. Ognuno solo, con i suoi dubbi, le sue certezze, le sue domande e i suoi sogni.
1 radiodramma nelle 4 lingue nazionali.
4 autori, 4 musicisti, 7 attori, 7 traduttori, 1 regista e molti altri, tutti insieme a raccontare i 4 volti della Svizzera. Per capire come questo paese abbia sviluppato un’identità multipla. Per scoprire come le differenze costituiscano un’unità.
Una Svizzera, Quattro svizzere. 1. 4. S14
Flurina Badel
Traduzione di Marcella Pult
E gli umani sembrano nani, e gli umani sembrano topolini, e gli umani sembrano formiche e io non vedo più nessun umano. E le case diventano casette e le casette diventano casine e io non vedo più nessuna casa. Solo punti. Prati quadrati, boschi rotondi. I laghi sono punti blu. Le montagne sono la superficie scabra della terra. E poi solo strisce grigie. Il paesaggio è un disegno, dapprima preciso, poi sfocato e poi solo un miscuglio di colori. Il mondo non esiste più. Volo tra nuvole immense. Sono circondata da batuffoli di ovatta. Il cielo è morbido. Io volo attraverso lo strato di nuvole. Sotto di me un mare bianco. Poi ancora solo cielo. Cielo vasto e sereno. Volo senza peso. Senza
continua…
Matthieu Mégevand
Traduzione di Gabriella Soldini
Vedi, è come un altro pianeta qui: questa massa di roccia, di calcare, di ghiaccio, la parete che cade a picco per più di un chilometro e mezzo, i ghiaioni, i crinali, i seracchi. E più si sale, più l’ambiente è ostile. Pareti scure come la cioccolata, cumuli di neve che sembrano concentrato di vaniglia, ma niente è dolce, niente è zuccherato, non c’è che il silenzio gonfiato dal vento e il rumore delle piccozze, il rumore dei ramponi che si conficcano nel ghiaccio e crivellano la roccia senza perforarla. Siamo come ragni su un immenso muro scorticato, ragni maldestri, goffi, che avanzano un passetto dopo l’altro, armati di sole piccozze come denti, denti veleniferi di serpenti e ai piedi ramponi abbastanza solidi per piantarsi nella pietra e impedirci di cadere. Vedi? Vedi questa immensa montagna su cui ci si inerpica senza poter dire al continua…
continua…
Marina Bolzli
Traduzione di Anna Allenbach
Se solo avessi.
Ahimè.
Se solo fossi.
Ahimè.
Troppo tardi.
Ora ci hanno lasciati perdere. Ci siamo persi d’animo. Ci siamo persi e siamo rimasti in montagna. Fissi nel nostro equilibrio e squilibrati. In ogni modo sono già perdutamente legata alle montagne. Sempre. Le amo. L’aria fresca, non il vento gelido che ora m’investe sferzando; la libertà, non la paura che ora sento fino alla punta dei piedi. E forse anche un po’ l’ansia, l’ansia di non farcela, l’ansia mi dà la spinta, da sempre. Fallire è il peccato maggiore in continua…
continua…
Flavio Stroppini
CANTA
Tra le montagne
cantare e sognare
dormire e mangiare
salire e salire (…)
Tra le montagne felici a parlare
contenti a imparare la nostra identità.
NON CANTA
Mah… Tra le montagne. Faticare, faticare.
CANTA
Tra le montagne
faticare faticare
per poco salire
e tanto sudare.
Tra le montagne
poco da mangiare
scomodi a dormire
nessuno con cui parlar (…)
Francese: Tais-toi!
Tedesco: Ruhig!
Romancio: Quietezza!
NON CANTA
… e più che a sognare, cercare di non precipitare. Giù. Là sotto. Grindelwald. Hotel di lusso dove donne e uomini di lusso guardano chi dorme appeso alla
continua…
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